Foggia, al teatro Giordano lavori che sembrano infiniti
di FILIPPO SANTIGLIANO In città si aspetta ancora la consegna della Pinacoteca e del «Teatrotenda» in Fiera. Il «Teatro Giordano» è chiuso da quasi tre anni, doveva essere consegnato prima del Natale 2008 ma è un cantiere • «Cartoline» dai lavori in corso a Foggia
25 Febbraio 2009
di FILIPPO SANTIGLIANO
Il «Teatro Giordano» doveva essere consegnato prima dello scorso Natale. Continua ad essere un cantiere e perché no anche una vergogna visto che i lavori vanno ormai avanti da anni, molto al di là del cronoprogramma annunciato dall’Amministrazione comunale. Come e quando i foggiani potranno riavere il «comunale», ovvero il secondo teatro più antico del sud dopo il San Carlo di Napoli, continua ad essere un mistero. Dal «Palazzo» silenzio assoluto. Con la fuga degli assessori ancor di più. Non è finita. La sequela dei lavori in corso, purtroppo infiniti, si arricchisce di tanti altri aspetti. Uno per tutti, la nuova Pinacoteca comunale di via Marchese de Rosa, al posto del mercato Ginnetto. La struttura sembra completata, ma continua ad essere recintata e non si capisce perché. Dal «Palazzo» silenzio assoluto. Per non parlare della storia infina del «Teatro Tenda». Il tendone, acquistato dall’amministrazione Agostinacchio all’inizio del secondo mandato, continua a rimanere nei depositi. Le «strutture » di sostegno, da quel che si è capito, costeranno molto di più del tendone. E’ stata fatta anche una convenzione con la Fiera per la collocazione e la gestione, ma di «teatro tenda» neanche l’ombra.
Dal «Palazzo» silenzio assoluto. L’unico piccolo elemento confortante riguarda la piazza circostante il monumento dell’Epitaffio, un simbolo della ricchissima storia di Foggia legato alla «transumanza» ma che la maggior parte dei foggiani ignora. Da qualche giorno la piazza è tornata agibile, con panchine ed illuminazione, ma la cosa più importante è che l’Epitaffio è stato «ingabbiato» per i lavori di restauro. Lavori che la città attende da qualcosa come diciassette anni, quando nel 1992 fu consegnato all’allora sindaco Chirolli il primo progetto di recupero. L’auspi - cio è che non si debbano attendere altri 17 per rivedere l’Epitaffio restaurato.
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