In provincia di Brindisi a S.Pietro Vernotico, Torchiarolo e Mesagne, ignoti hanno forzato e danneggiato l’auto di un socio della cooperativa sociale Terre di Puglia-Libera Terra lasciando un biglietto con un chiaro messaggio intimidatorio. Le minacce nel primo anno anniversario della costituzione della cooperativa sociale • Don Ciotti: è la prova che si fa un buon lavoro • In Rete nuove puntate di Radio barese antimafia
02 Febbraio 2009
BOLOGNA – Nel primo anniversario della costituzione della cooperativa sociale Terre di Puglia-Libera Terra, che gestisce terreni confiscati alla Sacra Corona Unita in provincia di Brindisi a S.Pietro Vernotico, Torchiarolo e Mesagne, ignoti hanno forzato e danneggiato l’auto di un socio della cooperativa lasciando un biglietto con un chiaro messaggio intimidatorio. Lo ha reso noto il presidente dell’Agenzia Cooperare con Libera Terra, Gianpiero Calzolari, che presiede anche Legacoop di Bologna.
«In circostanze come questa – afferma Calzolari in una nota - siamo sempre più convinti della validità del progetto dell’ Agenzia, che coinvolge alcune delle maggiori cooperative italiane a sostegno delle giovani cooperative che gestiscono beni confiscati alla criminalità organizzata. La nostra rete è al fianco della cooperativa Terre di Puglia, e di tutti quei giovani cooperatori impegnati nel progetto Libera Terra che stanno restituendo alla collettività ciò che le mafie avevano tolto. Nel corso di questi anni abbiamo raggiunto insieme importanti traguardi – continua Calzolari – la nascita appunto della cooperativa pugliese Terre di Puglia, della siciliana 'Pio La Torre', la costituzione del Consorzio Libera Terra Mediterraneo e la realizzazione di nuovi prodotti, 'buoni, puliti e giusti'. Il nostro impegno – conclude – non subirà alcun arresto, semmai imprimeremo una nuova accelerazione».
Le minacce si concretizzano in un ritaglio stampa di un quotidiano che riportava la foto del presidente dell’associazione mesagnese, Alessandro Leo, a commento di un altro episodio minatorio avvenuto l’altro giorno ai danni di uno dei soci della stessa associazione. Libera a Mesagne gestisce i terreni confiscati alla mafia, che le sono stati concessi in uso per la produzione di prodotti agricoli.
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