prevista per fine luglio

Acquaviva, in forse la Festa della cipolla Il sindaco: farò di tutto

di FRANCO PETRELLI

ACQUAVIVA DELLE FONTI - Fulmine a ciel sereno per gli amanti della gastronomia. Un dirigente e una socia della Pro Loco «Curtomartino» ieri hanno confermato la voce, che già circolava, che quest’anno non si terrà la «Festa della cipolla rossa», uno dei prodotti tipici più apprezzati di Acquaviva, che si sarebbe dovuta tenere sabato 23 e domenica 24 luglio. Diventata secondo la stessa Pro Loco «una manifestazione di successo anche al di fuori dei confini regionali», capace di attirare «migliaia di persone».

Quell’esercito di visitatori fino all’anno scorso poteva gustare le delizie della cucina a base del prelibato tubero, visitare la Cattedrale e apprezzare il centro storico. Quest’anno niente.

Un agricoltore contesta: «Da anni si cerca di propagandare la cipolla di Acquaviva, addirittura nei Paesi europei, eppure sta per essere cancellata la sua festa simbolo». Non si può negare che la coltivazione della cipolla dolce ha subito una forte spinta negli ultimi anni. Un altro imprenditore agricolo, forte di oltre mezzo secolo di esperienza, afferma: «La produzione di cipolle è diventata troppo estesa, da un ettaro se ne possono produrre anche 200 quintali. Gli agricoltori subiscono una contraddizione socio-economica». Quale? «I furti di cipolle aumentano, mentre le richieste dei mercati scarseggiano e per esempio io sono tre anni che non le pianto più». I guadagni? «Un chilo di cipolle costa alla pianta 40 centesimi, si stanno vendendo a 70 all’ingrosso e nei negozi di Acquaviva si acquistano a 1 euro e 15 centesimi il chilo. Un antico prodotto che stenta a decollare».

Di tutt’altro avviso il sindaco Davide Carlucci: «Farò il possibile per salvare questo momento di celebrazione collettiva di un prodotto che rappresenta il nostro futuro e che è nella fase dell’espansione massima». Le ragioni della vicenda? «Non riesco a capire - spiega il primo cittadino - che cosa non sia andato per il verso giusto. I ragazzi della Pro Loco per anni si sono attivati egregiamente nel realizzare questa festa. Ci hanno chiesto d’intervenire presso la Regione e noi l’abbiamo fatto. Siamo pronti a integrare il contributo di 3.200 euro dello scorso anno». In definitiva? «Tenteremo di salvare il salvabile perché non è possibile che la cipolla che sta esplodendo sui mercati debba vedere cancellato questo momento di ulteriore visibilità».

Insomma, che cosa accadrà? A parte i tentativi dell’amministrazione di salvare la festa, dalla Pro Loco spiegano: «Ci fermeremo solamente per quest’anno. Il prossimo la manifestazione si terrà».

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