Sul posto le guardie ambientali di Corato
Pesci morti nel Basentello spunta l'ipotesi «batterio»
di Antonio Massaro
GENZANO - Da posto affollato di gitanti e pescatori che arrivano da tutta Italia è diventato un lago fantasma. Un invaso spettrale in cui sono in «bella vista» sui vari chilometri delle sue sponde (quella lucana e quella pugliese) solo migliaia di pesci morti. Per lo più carpe e carassi. Si tratta della diga del Basentello ai confini territoriali tra Genzano di Lucania e Gravina in Puglia un invaso dalla capacità di 30 milioni di metri cubi d’acqua per uso irriguo.
Oggi tutti si chiedono le cause di questa incredibile morìa di pesci. In un primo momento si è pensato ad un fenomeno indotto dal caldo anomalo di qualche giorno addietro oppure ad attività illecite degli agricoltori. Ora dopo la «visita» alla diga delle guardie ambientali d’Italia di Corato spunta l’ipotesi di un batterio killer. Ma come hanno evidenziato le stesse guardie il loro è stato un prelievo «estemporaneo» per cui si attendono le analisi ufficiali dell’Arpab di Matera. Intanto lanciano un appello «la vera emergenza in questo momento è rappresentata dal recupero delle carcasse della fauna ittica alla deriva, altrimenti si andrebbe incontro a danni seri di inquinamento per l’ecosistema dell’area». In allarme e preoccupato anche il Comune di Genzano. Il sindaco con un’ordinanza ha vietato la pesca alla diga del Basentello, anche quella sportiva.