L'intervista

Delrio: Sudest non falliranno I pm? Pensino a fare indagini

Massimiliano Scagliarini

Sulla Maglie-Leuca lavori nel 2017, tutto pronto per Matera 2019. In dirittura d'arrivo il manager del Porto di Bari

BARI -«Antonio Decaro è l’uomo giusto al momento giusto, ha le qualità umane e amministrative per essere davvero il presidente di tutti». Alla vigilia dell’assemblea Anci il sindaco di Bari incassa anche l’endorsement di Graziano Delrio. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, che domani sarà a Bari insieme al premier e a molti altri rappresentanti del governo, lancia però un appello all’unità: «Come diceva Cattaneo, i sindaci sono davvero la spina dorsale dell’Italia».

Ministro Delrio, Decaro arriva in assemblea come candidato unico. Qual è la sua opinione?
«Conosco bene Antonio, lo stimo molto come sindaco e come persona. Si è fatto molto apprezzare, conosce bene le dinamiche sia di città estese come Bari sia quelle dei piccoli Comuni».

C’è chi considera l’Anci come un trampolino di lancio per la politica nazionale. Anche lei, del resto, nel 2011 è stato eletto presidente battendo a Brindisi un certo Michele Emiliano.
«L’Anci è molto importante perché rappresenta i Comuni che sono l'ossatura del Paese, e spero che Decaro riesca a tenerli insieme tutti. Sono convinto che sia non tanto un trampolino di lancio, quanto un’occasione straordinaria per dare una mano ai Comuni nelle loro quotidiane difficoltà».

Parliamo di opere strategiche. La Puglia ha ottenuto 1,4 miliardi con la delibera Cipe del 10 agosto che ha ripartito le risorse residue degli ex Fas. Ma resta il problema dei tempi di avvio dei cantieri. Su questo cosa state facendo?
«La programmazione del Fondo sviluppo e coesione dentro cui sono confluiti sia i Patti che la programmazione strutturale è per la prima volta immediata, quindi avviene con un anticipo serio e congiuntamente tra Stato e Regioni. Lo avevamo deciso quando ero a Palazzo Chigi per revisionare gli oltre 22mila progetti esistenti, dalle fioriere alle sagre, e trasformarli in interventi reali. Un passo avanti enorme per il Paese: con questa programmazione congiunta si superano difficoltà e ci si concentra su come servire al meglio gli hub industriali e politici. Per garantire l'accessibilità di Matera 2019 non si arriverà all'ultimo momento. Questo vale anche per tutto il sistema metropolitano dei trasporti che è una delle sfide principali. Il trasporto su ferro e il tpl hanno ottenuto oltre 3 miliardi sugli 11 assegnati al Mit: sono scelte strategiche. I tempi dipendono dalla maturità dei progetti: settori come le metropolitane, penso a Catania, Palermo e Napoli avranno avvio più rapido, gli interventi stradali meno. La tangenziale di Foggia, per esempio, ha tempi di progettazione ancora impegnativi. Ma gli enti locali possono già cominciare ad andare avanti».

A proposito. Come verrà risolto lo stallo che riguarda l’appalto della statale 275?
«Come ha detto Anas, nel rispetto delle indicazioni del Consiglio di Stato e delle risultanze dell’istruttoria avviata dall’Anac, il procedimento di annullamento dell’aggiudicazione è ancora in corso. Confermiamo comunque l’obiettivo di realizzare l’opera».

Parliamo delle ferrovie. Dopo l’incidente del 12 luglio lei ha accelerato il passaggio di competenze ad Ansf, e questo ha fatto scattare nuove regole di sicurezza molto stringenti e anche molte proteste per il taglio della velocità. Condivide questo approccio?
«Lo condividiamo molto. È chiaro che insieme alle Regioni lavoreremo perché non penalizzi il trasporto pubblico locale. Abbiamo accelerato moltissimo sulla sicurezza con 300 milioni immediatamente disponibili, poi abbiamo chiuso l'accordo sul passaggio ad Ansf e questo è stato rilevante. Un po' di disagi in questa prima fase sono normali, ma credo che i disagi si scambino volentieri con la sicurezza: e credo che in Puglia lo capiscano bene. Certo, dobbiamo correre. I treni piano piano riprenderanno velocità. Stiamo andando nella direzione giusta».

Asstra dice però che per l’adeguamento delle 41 reti secondarie servono 2 miliardi, perché oltre a installare il sistema Scmt vanno eliminati i passaggi a livello. Servirà un nuovo piano?
«Nel contratto di programma Rfi c'è un piano di chiusura progressivo dei passaggi a livello, già finanziato per oltre 200 milioni. Quindi il piano c’è già».

Parliamo del salvataggio delle Ferrovie Sud-Est. A che punto è il passaggio a Ferrovie dello Stato?
«Credo che sia quasi completato, con tanta fatica. Molti dimenticano da dove siamo partiti, gli esposti fatti da noi per primi in Procura, gli investimenti riattivati tra mille difficoltà. Oggi paghiamo gli errori del passato: i treni che ci hanno lasciato avevano mille problemi, ma siamo in una fase molto positiva. Il passaggio a Fsi garantirà non solo la risoluzione dei problemi, ma anche lo sviluppo del sistema del trasporto locale pugliese. Fsi ha già messo nel programma pluriennale di sviluppo la sinergia con le ferrovie secondarie, anche con Sud-Est. Siamo contenti che sia così: è il segno di una strategia precisa del governo. Nel prossimo decennio abbiamo messo più soldi sulla rete tradizionale, 32 miliardi, che sull’alta velocità con 24. Ci sarà un ricambio totale dei treni locali, rimettendo al centro il pendolare».

La Procura di Bari vorrebbe però che chiediate il fallimento delle Sud-Est, o quantomeno il concordato preventivo. Lo farete?
«La Procura sta facendo bene il suo mestiere, noi cerchiamo di fare il nostro: garantire i ai cittadini servizi sempre migliori. Per farlo serve una azienda solida. Siamo i primi a essere collaborativi, e siamo convinti che i magistrati faranno benissimo il loro compito nell’accertamento delle responsabilità».

Ultima cosa. C’è grande attesa per la nomina dei vertici delle Autorità portuali tra cui anche Bari. Che tempi ci sono?
«Abbiamo già definito Taranto, e siamo vicini a concludere l'accordo per Bari. I 340 curriculum sono stati attentamente vagliati scegliendo i 50 migliori, ma altri 50 hanno ottime caratteristiche. Abbiamo un'ampia gamma di scelte, cercheremo di garantire massima efficienza e di porti. Per Bari c'è massima collaborazione da parte della Regione e della Città metropolitana, con condivisione dei criteri tecnici e professionali necessari».

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