Storia - 190 anni fa nasceva Marx, profeta o cattivo maestro?

ROMA - Per alcuni un profeta, per altri un «cattivo maestro». Comunque tra i più letti, discussi e citati filosofi di sempre. Karl Heinrich Marx, nato 190 anni fa a Trier (Treviri, in italiano), è un pensatore con il quale, nel bene o nel male, la storia del Novecento ha spesso dovuto fare i conti. Figlio dell'avvocato protestante, ma di origine ebraica, Hirschel Marx e di Henrietta Pressburg, il futuro autore del 'Capitale' vide i natali esattamente il 5 maggio 1818. Cresciuto in un ambiente laico e dalle forti simpatie illuministe, il giovane Karl studiò nel liceo di Treviri e successivamente si iscrisse all'università di Bonn. Spinto dal padre, sceglie giurisprudenza, ma l'attrazione per la filosofia e la poesia avranno presto il sopravvento. La vita goliardica dell'ambiente universitario lo conquista: è un periodo, questo, di scherzi, bevute, risse e duelli. Ma anche di amori: nell'estate del 1836 Marx conosce infatti Jenny von Westphalen, figlia del barone Ludwig von Westphalen, con la quale si fidanza segretamente. Nell'autunno dello stesso anno, su decisione della famiglia, Marx prosegue gli studi nell'università di Berlino, dove trova un ambiente impregnato di cultura hegeliana. L'incontro intellettuale con Hegel segnerà per sempre il futuro filosofo, che farà della dialettica il suo metodo filosofico dopo averla rimessa sulle sue gambe, dato che Hegel l'avrebbe a suo parere fatta camminare sulla testa. Accanto all'influenza dell'hegelismo, Marx rimarrà per sua stessa ammissione folgorato dal socialismo cosiddetto utopistico dei vari Fourier e Saint-Simon, dai quali trarrà l'anelito verso una società egalitaria e dagli economisti classici, grazie ai quali scoprirà il lavoro come elemento che è alla base del valore economico. Un'altra influenza non dichiarata, ma determinante secondo commentatori come Karl Loewith, è quella della cultura biblico-ebraica che colorerà in senso fortemente escatologico il pensiero marxiano.

Forte di questi interessi, Marx nel 1837 lascia gli studi giuridici per dedicarsi alla filosofia. Il 15 aprile 1841 si laurea con una tesi sulla 'Differenza fra la filosofia della natura di Democrito e quella di Epicuro'. L'anno seguente inizia la collaborazione con la 'Gazzetta Renana', fondata da Arnold Ruge. Il giornale sarà costretto a chiudere un anno dopo. Marx, tuttavia, è ormai lanciato nel mondo della cultura contestataria. Ruge lo invita a Parigi, dove gli offre un posto di condirettore della rivista 'Annali franco-tedeschi'. Karl sposa Jenny il 19 giugno 1843 nella chiesa di san Paolo a Kreuznach, e parte con la consorte verso la Francia. Anche degli Annali, tuttavia, uscirà un solo fascicolo nel febbraio 1844.
A Parigi frequenta i circoli operai e socialisti. Il governo prussiano ne chiede l'espulsione e Marx, con la moglie, il 5 febbraio 1845, si stabilisce nella più tollerante Bruxelles. Partecipa al congresso della 'Lega dei comunisti' e, nel 1848, mentre l'Europa è scossa dai moti rivoluzionari, scrive il celebre 'Manifesto del partito comunista' insieme all'amico Friedrich Engels. Tutto ciò gli vale l'espulsione dal Belgio e il ritorno in Germania, dove tuttavia resta poco tempo, finendo per trasferirsi a Londra. Qui entra di nuovo in contatto con vari ambienti socialisti, versando tuttavia in condizioni economiche disastrose. In un breve arco di tempo muoiono per denutrizione i figli Heinrich, Guido e Franziska e, per tubercolosi, Edgar.
Engels interviene aiutandolo economicamente, mentre Marx comincia a scrivere il 'Capitale'.

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