l'evento
«Lecce città del libro 2017 mette la carica agli editori»
di DINO LEVANTE
LECCE - Libri a tutto volume. Sono ottimisti, favorevoli e contenti (anche se con qualche distinguo) gli operatori salentini del settore, appena appresa la notizia della nomina di Lecce a «Città del Libro 2017», annunciata l’altro ieri mattina nella XXIX edizione del Salone del Libro a Torino, durante il 5° Incontro nazionale delle Città del Libro, al quale ha preso parte l’assessore Luigi Coclite in rappresentanza del Comune di Lecce.
Il capoluogo salentino, per l’intero prossimo anno, sarà «capitale dell’editoria italiana», una vera Book City, dopo la prima nomina di Milano dello scorso anno, inserita nell’ambito della mostra internazionale «Expo 2015».
La scelta di Lecce, come città capofila della rete delle Città del Libro, è stata fortemente voluta dai suoi promotori (Centro per il libro e la lettura, Ministero per i beni e le attività culturali, Comune di Lecce, Anci).
Particolari sui finanziamenti ancora non ce ne sono, né si conoscono i tempi e i modi di attuazione dell’iniziativa; di sicuro tutti concordano nel comune interesse per organizzare diverse manifestazioni con l’obiettivo di aumentare l’attenzione verso la lettura.
«Questa investitura improvvisa quanto gradita - afferma l’editore Mario Congedo - non può che ritenersi quasi ovvia atteso che basterebbe prendere in considerazione le migliaia di libri che da molti anni gli editori (quelli veri) di Lecce e provincia hanno pubblicato con sacrifici quasi mai riconosciuti e che hanno letteralmente inondato l’Italia e non solo. Un fenomeno che non si riscontra da Napoli in giù se si eccettua Bari e la Laterza e che spiega lo straordinario successo turistico-culturale di tutto il Salento. Una parte non trascurabile di tale successo è opera delle Case editrici salentine: e non è piaggeria».
«Gli unici a non sapere che Lecce è, di fatto, “città del libro” - aggiunge l’editore Lorenzo Capone - sono evidentemente gli amministratori. Leggendo le loro dichiarazioni, mi pare di capire che si vada più alla ricerca di finanziamenti vari per il cosiddetto “mondo della cultura” che non invece a puntare su iniziative a sostegno della intera filiera del libro. Purché non sia fuoco di paglia, il riconoscimento ottenuto è un’ottima opportunità offerta ad una città che è ricca di libri e di librerie: ora, alle parole, bisogna far seguire i fatti con iniziative concrete».
«La notizia pone Lecce al centro dell’attenzione nazionale - considera Livio Muci, direttore delle edizioni Besa - capofila dell’intera realtà salentina. Importante sarà non sprecare questa occasione tutelando tutte le strutture dell’indotto libro con iniziative concrete (com’è stata quella annunciata a Torino dal ministro Dario Franceschini che prevede l’abolizione dell’Imu per le librerie). Il libro sia elemento fondamentale a tutela dell’intera filiera e non diventi un pretesto per parlare d’altro».
«Si tratta di un’occasione importante - dichiara l’editore Piero Manni - e certo contano i benefici materiali e gli incentivi che ci saranno, ma conta soprattutto la rete di relazioni che consentiranno a Lecce di realizzare efficaci politiche di promozione della lettura. C’è il rischio dell’individualismo e di preoccuparsi degli eventi eclatanti e non della penetrazione capillare nel tessuto sociale. Dobbiamo sentirci tutti nella stessa barca».
«Una buona opportunità - dice Paola Pignatelli della Grifo Edizioni - speriamo che questa sia l’occasione giusta per mettere insieme sinergie tra pubblico e privato e che non sia solo una vetrina, strumento di propaganda elettorale o espediente per attrarre consenso politico. La nostra casa editrice opera da decenni in città ma non ha mai riscontrato l’“attenzione” del Comune che (forse per le scarse risorse economiche) negli ultimi anni non ha collaborato con noi. Siamo qui e fiduciosi aspettiamo di essere coinvolti».
Per Cosimo Durante, presidente della Città del Libro di Campi Salentina e del Gal Terre d’Arneo: «Questo riconoscimento alla nostra vivacità, che si batte per realizzare e offrire maggiori occasioni di ricettività, premia la presenza sul territorio di scrittori, poeti e di eccellenze culturali. In un’ottica di rete bisognerà coinvolgere le diverse attività presenti e le strutture operanti del settore. Auspico una stringente collaborazione con la Città del Libro di Campi la cui apertura (superati i problemi economici) è in programma per fine anno».
Si prepara una città da sfogliare, da leggere oltre che da gustare a tavola e da guardare con il naso all’insù.