L'ex ministro degli Esteri a Bari

Caso Marò, Terzi: governo dica ad alta voce che sono innocenti

Entrambi sono accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala, nel febbraio del 2012

BARI - «Credo ci sia la necessità sempre più evidente che il governo italiano dica senza nessuna incertezza, pubblicamente e ad alta voce, che Latorre e Girone sono assolutamente innocenti». Lo ha detto oggi a Bari l’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi, parlando con i giornalisti a margine dell’incontro 'La pace in pericolò, dedicato al caso dei due fucilieri di Marina pugliesi, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Entrambi sono accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala, nel febbraio del 2012.

A Terzi è stato chiesto chi sbagliò, prendendo la decisione di far approdare in India la Enrica Lexie, a bordo della quale si trovavano i marò che poi furono arrestati. «Leggete il libro" 'Un mare di abusì, ha risposto, «è scritto nella premessa». Il libro, di Giuseppe Paccione, è presentato nel corso del convegno.

«È assolutamente dimostrato, le prove sono emerse già ad agosto dell’anno scorso ad Amburgo, quando l'India è stata costretta nell’angolo e ha dovuto produrre delle prove impressionanti sulla falsificazione che aveva caratterizzato la vicenda sin dai primissimi minuti del dirottamento della Enrica Lexie presa in acque internazionali».

Così l’ex ministro degli Esteri, Giulio Terzi, ha risposto a chi gli chiedeva se ormai si possa dimostrare che non sono stati i due fucilieri di Marina pugliesi, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone a sparare sul peschereccio a bordo del quale c'erano i due pescatori indiani della cui morte sono entrambi accusati da quattro anni.


Terzi ne ha parlato oggi a Bari, a margine dell’incontro 'La pace in pericolò, dedicato al caso dei fucilieri. «Sono prove - ha rilevato Terzi - che sono sotto gli occhi di tutti». Infine l'ex ministro ha ricordato che «siamo a pochi giorni dalla ulteriore sessione che dovrà decidere, al tribunale arbitrale, delle misure cautelari che l’Italia invoca oramai da agosto dell’anno scorso». Tra queste c'è anche il rientro in Italia di Girone che è da solo in India dopo il rientro in Italia di Latorre con un permesso speciale di convalescenza.

LARUSSA: ITALIANI OFFESI - Per l’ex ministro della Difesa, Ignazio La Russa, il caso dei marò, «che sono innocenti», riguarda la «dignità nazionale, e non volere che questa vicenda si trasformi in una questione che debba interessare l’intero sistema Italia, è una colpa che questo governo si porta sulle spalle». La Russa ne ha parlato con i giornalisti oggi a Bari, a margine dell’incontro 'La pace in pericolò, dedicato al caso dei due fucilieri di Marina pugliesi Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Entrambi sono accusati di aver ucciso due pescatori indiani al largo delle coste del Kerala, nel febbraio del 2012, e per questo sono trattenuti da quattro anni a Nuova Dehli. Qui si trova oggi solo Girone perché Latorre è in Italia con un permesso speciale per curarsi dai postumi di un ictus. "Sono passati anni - ha sottolineato La Russa - e siamo al punto di partenza. Non abbiamo ancora neanche una accusa formulata in maniera corretta».

Per La Russa si sta «facendo tardivamente quello che abbiamo chiesto quattro anni fa, cioè di internazionalizzare la vicenda». «Purtroppo - ha concluso - ancora oggi a pagarne le conseguenze non sono solo i due marò e le loro famiglie, ma gli italiani offesi nella identità indipendente del nostro Paese».

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