Cordate ammesse a due diligence
Ilva, 25 aziende in corsa Vendita, conto alla rovescia
Le manifestazioni di interesse per l'Ilva ammesse alla fase di due diligence sono 25 perché 6 aziende a cui erano state chieste integrazioni le hanno presentate e sono state ammesse. Lo ha spiegato il commissario straordinario dell’Ilva, Enrico laghi, durante un’audizione presso la Commissione attività produttive della Camera.
In una fase iniziale le aziende ammesse erano state solo 19 a fronte di 29 domande. Ora le aziende ammesse sono quindi 25 e possono già accedere alle data room virtuali. L’interesse riguarda Ilva Spa solo per 12 aziende mentre le altre 13 sono interessate alle controllate. «Nel mese di marzo - ha spiegato Laghi - ci sarà la possibilità di accedere a presentazione dedicate dell’attività e visitare i sito a Taranto e Genova». Tre soggetti sono stati esclusi perchè avevano presentato la domanda su singoli beni.
Laghi ha poi spiegato l’iter della gara: «Una volta raccolte le offerte, se saranno più di una, ci sarà una fase di rilanci e poi si contratterà con una solo azienda per decidere le modalità di vendita che potrà essere di vendita o di affitto con successiva cessione al raggiungimento di determinate condizioni».
«Dall’inizio degli investimenti ambientali c'è stata una riduzione delle emissioni di polveri oltre il 55% rispetto a prima. In parte sono dovuti a riduzione dei livelli produttivi ma pensiamo che anche recuperando al produzione non cambierà molto a livello ambientale». Lo ha spiegato il commissario straordinario dell’Ilva, Enrico Laghi, durante un’audizione presso la Commissione attività produttive della Camera.
«Grazie agli investimenti promossi a livello ambientale, è stato completato il 93% delle prescrizioni Aia con scadenza 31 luglio 2015, rispetto ad un obiettivo dell’80%» ha spiegato Laghi sottolineando che l’investimento è stato di circa 200 milioni.
Laghi ha anche spiegato che «non risultano fenomeni di sloping, c'è molta cura e attenzione utilizzo impianti: ogni rischio sloping l’impianto viene fermato o rallentato, forse non accadeva in passato ma in periodo di commissariamento statale la produzione è sempre ridotta o fermata con conseguenze economiche ma prevalgono la sicurezza e la salute».
«L'obiettivo è cedere il compendio unitario con limitate e puntate esclusioni fatte solo per salvaguardare il compendio aziendale e avere risultati per i creditori». Lo ha spiegato uno dei commissari straordinari dell’Ilva, Enrico Laghi, durante un’audizione presso la Commissione attività produttive della Camera. Laghi ha infatti spiegato che «i soggetti che hanno manifestato per singoli compendi o amplieranno l’oggetto del loro interesse o non parteciperanno alle fasi successive, solo in limitati casi si potrebbe immaginare di avviare la vendita di singole attività non core che non facciano perdere valore" all’azienda. Laghi, pur sottolineando che è «un momento molto preliminare per fare valutazioni», ritiene che «dato l’impegno economico e l’importanza del gruppo le cordate avranno maggiori possibilità di trovare un risultato positivo».
Laghi ha aggiunto che le offerte saranno valutate sulla base del «piano industriale, della sua sostenibilità finanziaria, del mantenimento dei livelli occupazionali, del piano ambientale e del minor utilizzo di risorse pubbliche».
Laghi ha anche assicurato che l’azienda intende «continuare a fare investimenti in campo Aia nei prossimi 4 mesi e consegnare a quello che sarà l’investitore un set di investimenti coerenti col piano ambientale»