tribunale ecclesiastico
Cacucci: più stabili i matrimoni religiosi
L'arcivescovo della Diocesi di Bari-Bitonto ha presenziato in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico della Puglia
BARI- «Dall’Istat è emerso come i matrimoni religiosi risultino i più stabili. Questo forse può sorprendere qualcuno, ma incoraggia questo cammino pastorale, di accoglienza, di integrazione, di fiducia e di misericordia che Papa Francesco ha inculcato e che il Sinodo ha recepito». Lo ha detto monsignor Francesco Cacucci, arcivescovo della Diocesi di Bari-Bitonto, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario del Tribunale Ecclesiastico della Puglia.
Per Cacucci, nella riforma del processo canonico, che prevede procedimenti più brevi e più economici, «la fedeltà al Vangelo, e Papa Francesco lo ha sottolineato, resta determinante» e parla di «uno spirito di speranza» con riferimento ai dati Istat sulla maggiore stabilità dei matrimoni religiosi. Delle 19 diocesi pugliesi, quella da cui proviene il maggior numero di richieste di nullità dei matrimoni è Bari-Bitonto, con 48 istanze sulle complessive 200 a livello regionale. Seguono le diocesi di Taranto, Trani-Barletta-Bisceglie, Lecce e Conversano-Monopoli, rispettivamente con 21, 14, 13 e 12 richieste.
In linea con i dati complessivi regionali, le principali cause di nullità riguardano in tutte le diocesi la esclusione della indissolubilità e della prole (a Bari 31 procedimenti su 55, a Taranto 13 su 21), la simulazione del consenso (a Bari 23, a Taranto otto), oltre a cause collaterali di incapacità ad assumere gli obblighi coniugali e all’infedeltà.
La fotografia che ne deriva, secondo don Pasquale Larocca, vicario giudiziale, è di «sostanziale stabilità rispetto agli anni scorsi», rilevando «una visione di forte immaturità alla base di scelte che vengono fatte con una sorta di leggerezza e che poi non portano i frutti sperati. La dimensione psicologica dei fallimenti è molto forte in Puglia».