Bari, gli uffici comunali non fanno la differenziata

di Francesco Petruzzelli

BARI - Lattine e bottigliette di plastica gettate assieme alla carta, ma anche contenitori per il cibo – vedi il vassoio del panificio scovato al primo piano di Palazzo di Città – adagiato tra giornali e fogli da mandare in discarica. O semplicemente cartoni vuoti lasciati qua e là e in bella mostra. Comune di Bari in parte bocciato sulla raccolta differenziata, quella chiesta a gran voce ai ristoratori e ai cittadini, a colpi di anatemi e di multe, ma poi disattesa in casa propria.

Scene che si ripetono in diversi uffici comunali, anche al di là delle pareti istituzionali di corso Vittorio Emanuele. Dove non mancano casi da 10 e lode – ne sanno qualcosa i contenitori correttamente utilizzati davanti agli uffici protocollo e nella segreteria particolare del sindaco – ma anche clamorose inadempienze come al primo piano, nel corridoio dei gruppi consiliari.

Rovistando tra i rifiuti spuntano appunto le lattine, il vassoio e la plastica mista alle ingenti quantità di carta, ma «spesso anche mozziconi di sigaretta e involucri di patatine e di snack» come osserva sospirando qualche dipendente che ogni giorno frequenta quelle stanze. Stanze che quotidianamente producono plichi e plichi di carta da cestinare, ma basta una piccola contaminazione, come i classici bicchierini da caffè, per mandare all’aria una differenziata di qualità. E tutte le campagne di sensibilizzazione.

Bocciati gli uffici della Ripartizione Personale di via Ballestrero, a due passi da Punta Perotti. Nella struttura – dove, altra falla, è facilissimo entrare senza essere minimamente fermati – dei contenitori di carta e plastica nemmeno l’ombra.

Per raccogliere i rifiuti il personale utilizza i classici cestini o grandi cartoni dove finisce di tutto: dal foglio di carta alla bottiglia di plastica passando per altre frazioni secche di spazzatura. In un vano per la fotocopiatrice campeggia sì il contenitore per smaltire rifiuti speciali come toner e cartucce per stampanti, ma resta una pila di cartoni vuoti e per nulla ripiegati, come invece viene ordinato alle attività commerciali.

Ma voi qui la fate la differenziata?

«Guardi non saprei, provi a chiedere nell’altra stanza» risponde candidamente una dipendente. A piazza Chiurlia, sede della Ripartizione Sviluppo Economico, la situazione sembra essersi raddrizzata con il semplice fai da te. Cartelli scritti con il pennarello per invitare gli utenti e il personale a non gettare nei contenitori i bicchieri di plastica.

Allora a chi spetterebbe fare le multe? Il Comune dovrebbe sanzionare se stesso?

«Noi non abbiamo poteri su questo versante, né tantomeno possiamo fare ispezioni nei palazzi pubblici» commenta il presidente dell’Amiu Gianfranco Grandaliano.

E pensare che proprio nei giorni scorsi l’amministrazione comunale ha dichiarato la guerra ai titolari di bar e ristoranti con un blitz sulla mancata raccolta differenziata e sul conferimento fuori orario della spazzatura. È partita persino la caccia al ristoratore sporcaccione che ha abbandonato in pieno giorno un bustone sul centralissimo corso Vittorio Emanuele. E magari proprio nello stesso momento in cui, sempre su corso Vittorio Emanuele, ma a Palazzo di Città, la differenziata moriva per il rifiuto sbagliato nel contenitore sbagliato.
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