Noicattaro, il sindaco lascia 9 consiglieri lo «licenziano»
VITO MIRIZZI
NOICATTARO (Bari) - Dimissioni del sindaco Giuseppe Sozio e scioglimento del consiglio comunale. Tutto in una notte, quella tra giovedì e venerdì. La fine di una legislatura tribolata si è consumata sul filo dei secondi per stabilire se ad andarsene prima fosse stato il primo cittadino con le dimissioni, ovvero i nove consiglieri che hanno firmato le dimissioni per mandare a casa Sozio.Il sindaco intorno alle nove di giovedì sera ha diramato un breve comunicato a sua firma con cui ha rassegnato le dimissioni. «Alla luce degli ultimi avvenimenti politico-amministrativi - scrive Sozio - che hanno visto alcuni consiglieri di maggioranza assumere atteggiamenti di natura amministrativa non in linea con quanto concordato con le forze di maggioranza, in data odierna ho rassegnato le mie dimissioni da sindaco della città di Noicàttaro in quanto non ci sono più le condizioni per portare a termine serenamente il mio mandato amministrativo».
Quasi in contemporanea, nello studio di un notaio cittadino, nove consiglieri comunali sottoscrivevano le proprie dimissioni. Si tratta dei consiglieri di opposizione Angelo Anelli, Luigi Rizzo, Mimmo Pignataro, Francesco Ciavarella, Donato Liturri, Isa Sportelli e Gerardo Decaro, a cui si sono aggiunte le firme determinanti dei consiglieri di maggioranza Tommaso Tortelli e Giovanni Didonna.
Ma che cosa è accaduto? In settimana Sozio aveva chiuso il cerchio dell’ennesima fibrillazione di maggioranza nominando il neoassessore Angelo Tagarelli (rimasto in carica appena due giorni) in sostituzione delle dimissionaria Alida Palmieri. Una nomina che potrebbe essere all’origine di questa crisi ormai irreversibile. In seno al Pd (partito cui «toccava» la designazione) si era chiuso il dibattito, votando a maggioranza il nome di Angelo Tagarelli anche se in precedenza era stato avanzato il nome di Andrea Latrofa. Una scelta che non è stata «digerita» dal consigliere democratico Tommaso Tortelli che con una nota indirizzata al segretario Pd locale aveva esplicitato la sua contrarietà ad alcune scelte su problematiche amministrative, annunciando chiaramente che avrebbe optato per lo scioglimento del consiglio qualora se ne fosse presentata l’opportunità.
Ma il «mal di pancia» ha colpito anche Giovanni Didonna e Santino Cocchiarale, l’inossidabile sodalizio politico dissoltosi in un colpo solo. Se i due condividevano la rivendicazione di un altro posto in giunta (richiesta non soddisfatta da Sozio) , tuttavia si sono divisi sulla scelta di proseguire o meno la legislatura. Didonna ha scelto di staccare la spina, mentre Cocchiarale è rimasto contrario. Le dimissioni (quattro in altrettanti anni) di Sozio questa volta non saranno revocabili in quanto lo scioglimento del Consiglio è assorbente e apre le porte al commissariamento fino alle prossime elezioni per le quali l’election day di giugno dovrebbe essere tecnicamente impossibile.
NOICATTARO (Bari) - Dimissioni del sindaco Giuseppe Sozio e scioglimento del consiglio comunale. Tutto in una notte, quella tra giovedì e venerdì. La fine di una legislatura tribolata si è consumata sul filo dei secondi per stabilire se ad andarsene prima fosse stato il primo cittadino con le dimissioni, ovvero i nove consiglieri che hanno firmato le dimissioni per mandare a casa Sozio.Il sindaco intorno alle nove di giovedì sera ha diramato un breve comunicato a sua firma con cui ha rassegnato le dimissioni. «Alla luce degli ultimi avvenimenti politico-amministrativi - scrive Sozio - che hanno visto alcuni consiglieri di maggioranza assumere atteggiamenti di natura amministrativa non in linea con quanto concordato con le forze di maggioranza, in data odierna ho rassegnato le mie dimissioni da sindaco della città di Noicàttaro in quanto non ci sono più le condizioni per portare a termine serenamente il mio mandato amministrativo».
Quasi in contemporanea, nello studio di un notaio cittadino, nove consiglieri comunali sottoscrivevano le proprie dimissioni. Si tratta dei consiglieri di opposizione Angelo Anelli, Luigi Rizzo, Mimmo Pignataro, Francesco Ciavarella, Donato Liturri, Isa Sportelli e Gerardo Decaro, a cui si sono aggiunte le firme determinanti dei consiglieri di maggioranza Tommaso Tortelli e Giovanni Didonna.
Ma che cosa è accaduto? In settimana Sozio aveva chiuso il cerchio dell’ennesima fibrillazione di maggioranza nominando il neoassessore Angelo Tagarelli (rimasto in carica appena due giorni) in sostituzione delle dimissionaria Alida Palmieri. Una nomina che potrebbe essere all’origine di questa crisi ormai irreversibile. In seno al Pd (partito cui «toccava» la designazione) si era chiuso il dibattito, votando a maggioranza il nome di Angelo Tagarelli anche se in precedenza era stato avanzato il nome di Andrea Latrofa. Una scelta che non è stata «digerita» dal consigliere democratico Tommaso Tortelli che con una nota indirizzata al segretario Pd locale aveva esplicitato la sua contrarietà ad alcune scelte su problematiche amministrative, annunciando chiaramente che avrebbe optato per lo scioglimento del consiglio qualora se ne fosse presentata l’opportunità.
Ma il «mal di pancia» ha colpito anche Giovanni Didonna e Santino Cocchiarale, l’inossidabile sodalizio politico dissoltosi in un colpo solo. Se i due condividevano la rivendicazione di un altro posto in giunta (richiesta non soddisfatta da Sozio) , tuttavia si sono divisi sulla scelta di proseguire o meno la legislatura. Didonna ha scelto di staccare la spina, mentre Cocchiarale è rimasto contrario. Le dimissioni (quattro in altrettanti anni) di Sozio questa volta non saranno revocabili in quanto lo scioglimento del Consiglio è assorbente e apre le porte al commissariamento fino alle prossime elezioni per le quali l’election day di giugno dovrebbe essere tecnicamente impossibile.