Processo Tarantini «perde» tutti i pm: l'ultimo trasferito a Procura nazionale antimafia
ROMA – E' sicuramente uno dei magistrati simbolo della lotta alla mafia e per questo anche più volte oggetto di pesanti minacce. Ma nonostante il suo curriculum , per Nino Di Matteo, pm del processo sulla presunta trattativa tra Stato e mafia, si prepara una sconfitta. Un anno fa aveva chiesto al Csm di passare alla procura nazionale antimafia di Franco Roberti. Ma la Terza Commissione di Palazzo dei marescialli gli ha preferito altri tre candidati e domani il plenum dovrebbe ratificare la scelta, avallata dal parere positivo espresso dallo stesso Roberti.
La scelta è ricaduta su Eugenia Pontassuglia, pm del processo di Bari sulle escort che l’imprenditore Paolo Tarantini portava nelle residenze di Silvio Berlusconi; sul sostituto procuratore di Napoli Marco Del Gaudio, pm del processo all’ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, e sul sostituto Pg di Catanzaro Salvatore Dolce, titolare di diverse inchieste sulle cosche calabresi, tra cui quella sull'agguato a Crotone in cui morì Domenico Gabriele il bambino di 11 anni che si trovava ai bordi del campetto di calcio dove stava giocando la vittima designata.
Per i consiglieri non è stata una decisione facile: al concorso hanno partecipato in tutto 46 magistrati. E tra di loro ce n'erano diversi noti per le loro inchieste, come il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo. Ma il voto di domani non dovrebbe dare sorprese, considerato che la proposta a favore dei tre magistrati è stata approvata in Commissione all’unanimità.
Con il trasferimento di Eugenia Pontassuglia alla procura nazionale antimafia, che il plenum del Csm dovrebbe ratificare domani, il processo di Bari sulle escort di Paolo Tarantini sembra destinato a rimanere "orfano" dei suoi pm. L’altro rappresentante dell’accusa Ciro Angelillis ieri ha partecipato alla sua ultima udienza: ha lasciato anche lui la procura di Bari per passare alla procura generale della Cassazione.
Un destino che sembra contrassegnare questo procedimento sin dai suoi esordi: il pm che lo aveva istruito, Giuseppe Scelsi,chiese e ottenne il trasferimento dopo i contrasti con l'allora capo dell’ufficio Antonio Laudati.
La scelta è ricaduta su Eugenia Pontassuglia, pm del processo di Bari sulle escort che l’imprenditore Paolo Tarantini portava nelle residenze di Silvio Berlusconi; sul sostituto procuratore di Napoli Marco Del Gaudio, pm del processo all’ex presidente di Finmeccanica Pierfrancesco Guarguaglini, e sul sostituto Pg di Catanzaro Salvatore Dolce, titolare di diverse inchieste sulle cosche calabresi, tra cui quella sull'agguato a Crotone in cui morì Domenico Gabriele il bambino di 11 anni che si trovava ai bordi del campetto di calcio dove stava giocando la vittima designata.
Per i consiglieri non è stata una decisione facile: al concorso hanno partecipato in tutto 46 magistrati. E tra di loro ce n'erano diversi noti per le loro inchieste, come il procuratore aggiunto di Roma Giancarlo Capaldo. Ma il voto di domani non dovrebbe dare sorprese, considerato che la proposta a favore dei tre magistrati è stata approvata in Commissione all’unanimità.
Con il trasferimento di Eugenia Pontassuglia alla procura nazionale antimafia, che il plenum del Csm dovrebbe ratificare domani, il processo di Bari sulle escort di Paolo Tarantini sembra destinato a rimanere "orfano" dei suoi pm. L’altro rappresentante dell’accusa Ciro Angelillis ieri ha partecipato alla sua ultima udienza: ha lasciato anche lui la procura di Bari per passare alla procura generale della Cassazione.
Un destino che sembra contrassegnare questo procedimento sin dai suoi esordi: il pm che lo aveva istruito, Giuseppe Scelsi,chiese e ottenne il trasferimento dopo i contrasti con l'allora capo dell’ufficio Antonio Laudati.