«Le prostitute-bambine dell'Est arrivano in Calabria e Puglia»

CATANZARO - «Sono almeno 300 milioni di euro i soldi che la criminalità italiana, legata a quella serbo-albanese, ottiene con il traffico della prostituzione minorile, che "impiega" 5.000 ragazzine comprese fra i 16 ed i 22 anni e che passa, come sbocco geografico, da Calabria e Puglia». A sostenerlo è la responsabile nazionale Famiglie e minori di Forza Italia, la senatrice Maria Burani Procaccini.
«Queste ragazzine - aggiunge - devono solo "produrre" e fanno incassare mediamente 60 mila euro annui l'una ad una criminalità devastante che utilizza questo perverso cash flow per investirlo nel traffico della droga e delle armi».
Per la parlamentare «questo racket è direttamente collegato con quello della mendicità, che porta nelle casse criminali 500 milioni di euro all'anno ed è vergognoso che non si apra una pagine seria e forte, conflittuale sino al massimo, al punto di fare in modo che questo traffico venga strozzato per sempre. Anche perchè - conclude Maria Burani Procaccini - si tratta di soldi reinvestiti in droga. Una sciagura doppia».
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