di FRANCO PETRELLI BARI - Ogni mattina alle 7 è lì puntuale a ripulire i bagni pubblici di piazza Garibaldi, divenuti infrequentabili e indecorosi e ora tornati un luogo degno di un paese civile. Lui è il consigliere comunale di Acquaviva Franco Chimienti. Lo puoi vedere armato di guanti, scopa, detersivi e soprattutto di tanta buona volontà, riassettare la «toilette» comunale in modo da renderla fruibile
29 Aprile 2014
di FRANCO PETRELLI
BARI - Ogni mattina alle 7 è lì puntuale a ripulire i bagni pubblici di piazza Garibaldi, divenuti infrequentabili e indecorosi e ora tornati un luogo degno di un paese civile. Lui è il consigliere comunale di Acquaviva Franco Chimienti. Lo puoi vedere armato di guanti, scopa, detersivi e soprattutto di tanta buona volontà, riassettare la «toilette» comunale in modo da renderla fruibile.
«Alla luce delle gravi difficoltà finanziarie che vivono i comuni italiani, non potevo esimermi, insieme ad altri consiglieri comunali, di garantire questo servizio fondamentale, soprattutto per anziani e bambini», dichiara Chimienti, 43 anni, laureato in Filosofia e in Scienze Motorie, che per fare bene il suo «lavoro» di amministratore ha rinunciato ad un insegnamento annuale in un istituto scolastico a Bressanone.
«Mi sforzo di avere il polso del disagio, almeno di certe fasce di disagio - spiega il professore - che si può alleviare anche attraverso l’impegno fisico, come nel caso della pulizia dei bagni pubblici o di altre i richieste di manutenzione, come è avvenuto per il campo di bocce». Campetto destinato alla comunità che è stato rimesso a nuovo grazie a fondi privati dello stesso Chimienti e dell’assessore Luca Dinapoli. Per non parlare dell’impianto di illuminazione che è stato ripristinato, recuperando lampade al neon, mai utilizzate ed abbandonate in un centro sportivo comunale. Insomma, in tempi di contenimento della spesa, di lotta senza quartiere agli sprechi e ai privilegi, qualche amministratore si rimbocca le maniche (è il caso di dirlo) e garantisce servizi anche senza copertura finanziaria.
Come nel caso di Casamassima dove sindaco e giunta sono andati a ripitturare la scuola elementare acquistando a loro spese colori, tute e spazzoloni, per scongiurare la chiusura dell’edificio. Ma tutto questo basta? «Assolutamente no. Queste iniziative non ci esimono dallo sforzo quotidiano di offrire una visione nuova dell’amministrazione, cosa che stiamo facendo con passione con l’amministrazione Carlucci». Ha intenzione di effettuare altri interventi «fisici»?
«Sono pronto ad utilizzare un tosaerba di ultima generazione da utilizzare per la gestione del verde urbano. In qualsiasi intervento, chiunque si sforzi di garantire dignità e sostegno alle parti più deboli della popolazione, non ha nulla di cui vergognarsi». Al di là delle lodevoli iniziative individuali, dell’abnegazione di certi amministratori, rimane l’amarezza di uno Stato nel quale i tagli alla spesa pubblica continuano a ricadere sulla comunità, a fronte delle «solite caste», dei manager superpagati, dei privilegi riservati a nomi ben noti.
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