Diplomi facili a Potenza In 222 sotto inchiesta E studenti «fantasma»
POTENZA - Un paio di studenti hanno fatto gli esami il 29 febbraio del 2007. Ma quell’anno non era bisestile e quindi quel giorno non è mai esistito. Un errore materiale? O un falso? I controlli hanno prodotto un’inchiesta che ha sollevato un gran polverone. C’è il presidente della Scuola Nazionale, ci sono il gestore e il dirigente scolastico dell’Itc «Falcone e Borsellino» di Viggianello, ci sono il direttore amministrativo e il dirigente scolastico dell’Istituto tecnico per il turismo di Scanzano Jonico, e c’è la dirigente scolastica dell’Istituto tecnico per geometri «Pitagora» di Potenza. Sono i promotori e gli organizzatori di una «associazione a delinquere», secondo la Procura di Potenza (l’inchiesta è coordinata dal pm Anna Gloria Piccininni). Permettevano ai «furbetti» del diploma di poter fare gli esami di Stato senza frequentare la scuola. Gli indagati sono 222. La Procura ha disposto la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.
La segnalazione di un ispettore tecnico del ministero della Pubblica istruzione e gli accertamenti della Guardia di finanza hanno messo fine a quella che era diventata una prassi: «Gli alunni, non più in età scolastica - si legge negli atti dell’inchiesta - provenivano da diverse regioni d’Italia. La loro presenza alle lezioni era solo di tipo formale». Gli studenti, insomma, non frequentavano le lezioni, ma risultavano presenti sui registri.
E l’associazione a delinquere? Per la Procura è stato sufficiente che direttori e insegnanti sapessero «fin dall’inizio che gli alunni non si sarebbero presentati alle lezioni, non avrebbero svolto regolarmente i compiti». Erano consapevoli, insomma, «che avrebbero commesso sistematicamente durante l’anno scolastico un numero indeterminato di delitti di falso». E siccome non si trattava di un accordo occasionale, «ma di un accordo di carattere generale - si legge negli atti - e e continuativo», secondo la Procura c’era un programma criminoso. E quindi c’era «un’associazione a delinquere». Che con uno strano giochetto di scambio di iscrizioni tra istituti paritari e scuole private, riuscivano a far sostenere gli esami ai «furbetti».
Dirigenti scolastici, responsabili delle scuole e insegnanti sono finiti nel calderone. Ma i promotori dell’associazione a delinquere sarebbero Angelo Scaringi, presidente della Scuola nazionale, gestore degli istituti paritari (Tecnico per il turismo Mario Pagano e Tencino Commerciale Besta di Scanzano Jonico e Istituto tecnico per geometri e commerciale Pitagora di Potenza), Massimo Branca, amministratore unico della Cedifor Srl e gestore dell’Istituto tecnico per geometri Falcone e Borsellino di Viggianello, Prospero Massari, direttore amministrativo e direttore tecnico degli istituti Tecnico per il turismo Mario Pagano e Tecnico commerciale Besta di Scanzano, Filomena Lucca, dirigente scolastico dell’Istituto tecnico per geometri Pitagora di Potenza, Domenico Luongo, dirigente scolastico dell’Istituto tecnico per il turismo Mario Pagano e Istituto tecnico commerciale Besta di Scanzano, Mattia Dideco, dirigente scolastico dell’Istituto tecnico per geometri Falcone e Borsellino di Viggianello.
La segnalazione di un ispettore tecnico del ministero della Pubblica istruzione e gli accertamenti della Guardia di finanza hanno messo fine a quella che era diventata una prassi: «Gli alunni, non più in età scolastica - si legge negli atti dell’inchiesta - provenivano da diverse regioni d’Italia. La loro presenza alle lezioni era solo di tipo formale». Gli studenti, insomma, non frequentavano le lezioni, ma risultavano presenti sui registri.
E l’associazione a delinquere? Per la Procura è stato sufficiente che direttori e insegnanti sapessero «fin dall’inizio che gli alunni non si sarebbero presentati alle lezioni, non avrebbero svolto regolarmente i compiti». Erano consapevoli, insomma, «che avrebbero commesso sistematicamente durante l’anno scolastico un numero indeterminato di delitti di falso». E siccome non si trattava di un accordo occasionale, «ma di un accordo di carattere generale - si legge negli atti - e e continuativo», secondo la Procura c’era un programma criminoso. E quindi c’era «un’associazione a delinquere». Che con uno strano giochetto di scambio di iscrizioni tra istituti paritari e scuole private, riuscivano a far sostenere gli esami ai «furbetti».
Dirigenti scolastici, responsabili delle scuole e insegnanti sono finiti nel calderone. Ma i promotori dell’associazione a delinquere sarebbero Angelo Scaringi, presidente della Scuola nazionale, gestore degli istituti paritari (Tecnico per il turismo Mario Pagano e Tencino Commerciale Besta di Scanzano Jonico e Istituto tecnico per geometri e commerciale Pitagora di Potenza), Massimo Branca, amministratore unico della Cedifor Srl e gestore dell’Istituto tecnico per geometri Falcone e Borsellino di Viggianello, Prospero Massari, direttore amministrativo e direttore tecnico degli istituti Tecnico per il turismo Mario Pagano e Tecnico commerciale Besta di Scanzano, Filomena Lucca, dirigente scolastico dell’Istituto tecnico per geometri Pitagora di Potenza, Domenico Luongo, dirigente scolastico dell’Istituto tecnico per il turismo Mario Pagano e Istituto tecnico commerciale Besta di Scanzano, Mattia Dideco, dirigente scolastico dell’Istituto tecnico per geometri Falcone e Borsellino di Viggianello.