Bari, «L.ink» in Ateneo il giornalismo è qui e ora
di LEONARDO PETROCELLI BARI - Quattro giornate per raccontare il giornalismo degli Anni Dieci, capirne le dinamiche tecniche e le strategie aziendali. Perché dai tempi dalle carta, tanto è cambiato. Al punto che perfino la stantia etichetta «2.0» inizia ad invecchiare ed è, ormai, preferibile parlare di «Giornalismo al tempo dell’ePub»
02 Aprile 2014
di LEONARDO PETROCELLI
BARI - Quattro giornate per raccontare il giornalismo degli Anni Dieci, capirne le dinamiche tecniche e le strategie aziendali. Perché dai tempi dalle carta, tanto è cambiato. Al punto che perfino la stantia etichetta «2.0» inizia ad invecchiare ed è, ormai, preferibile parlare di «Giornalismo al tempo dell’ePub». È questo il sottotitolo che incornicia la seconda edizione del L.ink Festival, organizzato da Pool Magazine e da Laboratori dal Basso, e in scena a Bari, nel Salone degli Affreschi del Palazzo Ateneo, da ieri fino a venerdì. «Ci interessa comprendere – spiega Michele Casella, fra gli ideatori dell’iniziativa, alla quale ha portato il saluto dell’Ordine dei giornalisti il presidente Valentino Losito – lo stato dell’arte di questa professione. Vogliamo analizzare modelli, indagare l’integrazione online-offline, capire come funziona il mercato, approfondire i meccanismi di formazione più efficaci. E se è vero che esistono già master, corsi, percorsi universitari è anche vero che poche volte si riesce a toccare, in modo dinamico, tutti gli aspetti della questione».
La prima giornata è stata quasi un prologo alla successive. Sul tavolo della discussione il rapporto fra giornalismo e mondo dei new media, esplorato, in una tripla sessione di lavoro, dalle relazioni di Christian Rocca, direttore del magazine IL del Sole 24ore, Emanuele Bevilacqua, direttore di Pagina99, Luca Valtorta, direttore di XL di Repubblica. Proprio quest’ultimo ha fornito un prezioso assist alle giornate successive: «Il giornalismo è destinato – osserva Valtorta -, in modo sempre più consapevole ed efficiente, ad occuparsi di specificità ben definite. Bisogna saper comprendere e raccontare dinamiche particolari, senza mai generalizzare raggruppando tutti i segmenti del lavoro in una unico calderone».
Non casualmente, le altre tre giornate del Festival verteranno su ambiti precisamente individuati. Oggi si discuterà – a partire dalle 9 e fino alle ore 19, con una sola interruzione (13-15) - di «Giornalismo e Musica» con i contributi di Stefano Isidoro Bianchi, direttore del magazine BlowUp. Francesco Adinolfi di RadioRai2, e Alessio Bertallot, conduttore radiofonico e televisivo. Domani, invece, toccherà a «Giornalismo e Design». A salire sul palco dei relatori saranno Giovanni Anceschi, fondatore del Gruppo T, l’artista Antonio Barrese, e, in un’unica sessione, dalle 11 alle 13, Vincenzo Recchia, Giuseppe Morea e Italo Spada. Chiude la carrellata il programma di venerdì, giornata conclusiva della manifestazione, dedicata a «Giornalismo e Audiovisivo» e arricchita dagli interventi di Pietra Detassis, direttrice di Ciak, Gianni Canova, e Giancarlo Zappoli, direttore di MyMovies.it
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