Solstizio d'estate: il giorno più lungo tra storie e leggende
ROMA - Scatta oggi, 21 giugno, il Solstizio d'Estate, il giorno più lungo dell'anno in cui il Sole culmina allo zenith e si trova così nel punto più alto della volta celeste. Il Solstizio d'estate, così come quello d'inverno, è il momento dell'anno nel quale il Sole raggiunge il punto più meridionale o settentrionale della sua corsa apparente nel cielo, al tropico del Capricorno o al tropico del Cancro.
Le giornate solstiziali nelle tradizioni precristiane erano sacre e ancora oggi molte sono le feste legate al solstizio d'estate. Tra le curiosità, infatti, si registra che anche i moderni gruppi neopagani e neodruidici celebrano ancora oggi il giorno di «Midsummer», la Mezza Estate cara a Shakesperare.
E molti sono i riti solstiziali che si svolgono in particolare a Stonehenge, richiamando nel sito ancora carico di misteri migliaia di persone ogni anno. Ma i giorni solstiziali includono alcune fra le celebrazioni più popolari dell'Occidente perchè, basandosi sul dato che il sole trionfa nel cielo, le antiche tradizioni collegavano questo periodo dell'anno con la comunicazione diretta fra visibile e invisibile.
Da un punto più prettamente astronomico, invece, il termine «Solstizio» significa «Sole stazionario» e indica che in questo momento astronomico l'astro non si alza nè si abbassa rispetto all'equatore celeste. Nell'esatto mezzogiorno astronomico le ombre degli edifici e dei pali scompaiono del tutto. E non solo.
Sempre in quest'occasione, al tropico del Cancro è possibile osservare l'immagine del disco solare nel fondo dei pozzi, riflesso dall'acqua anche a decine di metri di profondità. Lo stesso fenomeno si ripete il 21 dicembre (solstizio d'inverno) al tropico del Capricorno.
Un riferimento astronomico importante per questa giornata è l'equatore celeste. Si tratta della proiezione, immaginaria, sulla volta celeste dell'equatore terrestre: un semicerchio e mostra il percorso del sole. Durante gli equinozi di primavera e di autunno, per contro, si ha invece parità di ore fra giorno e notte: dodici di luce e altrettante di buio.
In tutti gli altri giorni dell'anno il percorso giornaliero del Sole è parallelo all'equatore celeste. In particolare, in primavera ed estate si ha un percorso maggiore dell'equatore celeste, quindi il giorno prevale sulla notte, mentre in autunno e inverno accade esattamente il contrario.
Ma il giorno del Solstizio d'estate richiama l'attenzione soprattutto per i miti, le leggende e le feste che lo accompagnano. Il gran numero di usanze e di piccoli rituali ancora seguiti con grande attenzione dalla gente, e tuttora vivi in tutta Europa, testimoniano infatti che il solstizio estivo, insieme a quello invernale, resta uno dei periodi più amati e profondamente intessuti nella cultura popolare.
Nell'antica Roma i due solstizi erano consacrati a Giano bifronte, il dio guardiano delle soglie e dei passaggi, mentre oggi troviamo i due Giovanni, il Battista per il solstizio d'Estate e l'Evangelista per quello d'Inverno, come figure di riferimento per le festività legate rispettivamente al 21giugno ed al 21 dicembre. Infine i popoli antichi chiamavano i due solstizi «porte»: Porta degli Dei o degli Immortali quello invernale, Porta degli Uomini quello estivo.
Le giornate solstiziali nelle tradizioni precristiane erano sacre e ancora oggi molte sono le feste legate al solstizio d'estate. Tra le curiosità, infatti, si registra che anche i moderni gruppi neopagani e neodruidici celebrano ancora oggi il giorno di «Midsummer», la Mezza Estate cara a Shakesperare.
E molti sono i riti solstiziali che si svolgono in particolare a Stonehenge, richiamando nel sito ancora carico di misteri migliaia di persone ogni anno. Ma i giorni solstiziali includono alcune fra le celebrazioni più popolari dell'Occidente perchè, basandosi sul dato che il sole trionfa nel cielo, le antiche tradizioni collegavano questo periodo dell'anno con la comunicazione diretta fra visibile e invisibile.
Sempre in quest'occasione, al tropico del Cancro è possibile osservare l'immagine del disco solare nel fondo dei pozzi, riflesso dall'acqua anche a decine di metri di profondità. Lo stesso fenomeno si ripete il 21 dicembre (solstizio d'inverno) al tropico del Capricorno.
Un riferimento astronomico importante per questa giornata è l'equatore celeste. Si tratta della proiezione, immaginaria, sulla volta celeste dell'equatore terrestre: un semicerchio e mostra il percorso del sole. Durante gli equinozi di primavera e di autunno, per contro, si ha invece parità di ore fra giorno e notte: dodici di luce e altrettante di buio.
In tutti gli altri giorni dell'anno il percorso giornaliero del Sole è parallelo all'equatore celeste. In particolare, in primavera ed estate si ha un percorso maggiore dell'equatore celeste, quindi il giorno prevale sulla notte, mentre in autunno e inverno accade esattamente il contrario.
Ma il giorno del Solstizio d'estate richiama l'attenzione soprattutto per i miti, le leggende e le feste che lo accompagnano. Il gran numero di usanze e di piccoli rituali ancora seguiti con grande attenzione dalla gente, e tuttora vivi in tutta Europa, testimoniano infatti che il solstizio estivo, insieme a quello invernale, resta uno dei periodi più amati e profondamente intessuti nella cultura popolare.
Nell'antica Roma i due solstizi erano consacrati a Giano bifronte, il dio guardiano delle soglie e dei passaggi, mentre oggi troviamo i due Giovanni, il Battista per il solstizio d'Estate e l'Evangelista per quello d'Inverno, come figure di riferimento per le festività legate rispettivamente al 21giugno ed al 21 dicembre. Infine i popoli antichi chiamavano i due solstizi «porte»: Porta degli Dei o degli Immortali quello invernale, Porta degli Uomini quello estivo.