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12 Gennaio 2016
casaranoAssolti in primo grado, sei medici dell’ospedale di Casarano vengono condannati in Appello. La Corte ha disposto un risarcimento danni (da quantificarsi in sede civile) per i familiari di Bruno Sticchi, 46enne originario di Supersano, deceduto nel 2006 per una tromboembolia polmonare. La sentenza è stata emessa dal collegio presieduto dal giudice Vincenzo Scardia.
Il processo di secondo grado è stato istruito sulla scorta di un doppio appello presentato dall’avvocato di parte civile Francesco Accoto e dal sostituto procuratore generale Nicola D’Amato. L’accusa di omicidio colposo è stata contestata a Cesare Cavalera, 64enne di Casarano, Renato Borrelli, 56 anni, di Lecce, Donato Bacca, di 63, di Casarano, Antonio Metrangolo, 51enne di Tricase e Roberta Renni, di 44, di Maglie. Secondo l’accusa, i sanitari, in servizio presso il reparto di medicina, avrebbero “concorso nel decesso del 46enne” perché non avrebbero predisposto un approfondimento clinico e strumentale nonostante il paziente accusasse uno stato febbrile e difficoltà respiratorie. Nel corso delle indagini, l’allora gip Antonio Del Coco dispose anche una perizia medico-legale che evidenziò presunte negligenze del personale medico. Nel collegio difensivo, tra gli altri, gli avvocati Giuseppe e Pasquale Corleto, Stefano De Francesco, Pietro Nicolardi e Vincenzo Vergine. [f.oli.]
casaranorisarcimento per la famiglia
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