Bari, sul molo borbonico il vecchio faro rivivrà

di ISABELLA MASELLI

È il biglietto da visita della città. La prima fotografia di Bari per chi arriva da mare. Il vecchio faro del molo borbonico, quello che accoglie i turisti sbarcati dalle crociere. Nascosto, dimenticato perché quasi invisibile. Eppure da quella lanterna di ottone sulla punta della torretta c'è una vista della città che ne restituisce quasi il fascino del secondo Ottocento. Alta fattura architettonica, interessante studio di archeologia industriale, il vecchio faro del porto di Bari potrebbe tornare a vivere rendendo quello spazio, dove un tempo battevano le onde, una nuova piazza sul mare. L'idea di riqualificare il monumento è venuta all'Associazione Mar di Levante di Isa Bergamini, che ha sede proprio nel faro.

«Un anno fa - racconta - abbiamo iniziato a pensare alla necessità che un luogo tanto affascinante, sconosciuto alla città, venisse acquisito al patrimonio di identità di Bari. Per farlo era necessario rendere vivibili gli interni e amabile l'esterno, nel rispetto di quello che era. L'Associazione non aveva la possibilità di affrontare il progetto e abbiamo deciso di rivolgerci alla facoltà di Architettura del Politecnico di Bari per i progetti di restauro e riqualificazione della struttura. Ora tocca all'Autorità Portuale, proprietaria del monumento, trasformare questo progetto in realtà».

Il lavoro dei progettisti è stato donato all'ente e sarà presentato pubblicamente domani, alle 18.30, all'interno del Fanale Rosso sul molo borbonico del porto di Bari. Un anno di rilievi e progettazione da parte di un'équipe di architetti (Valentina Castagnolo, Maria Franchini e Azzurra Pelle) con la consulenza scientifica dei professori Paolo Perfido e Antonio Conte. La fase dei rilievi sullo stato attuale di degrado del monumento e degli spazi circostanti ha consentito di ricostruire quello che era il progetto originario. Un molo che partiva dall'attuale sede dell'Autorità Portuale, dove ancora se ne conservano le tracce, e proseguiva fino al faro. L'area dove oggi c'è la carreggiata che circonda il borgo antico era occupata dal mare. Il molo è stato in parte rimosso e quel che resta, tra blocchi in pietra spaccati dal ferro e altri nascosti dal cemento, è addossato in alcuni tratti a edifici di recente costruzione.

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