Cnr - Per Carnevale tra fialette e polverine entra in gioco anche la chimica

ROMA - Stelle filanti spray, polverine che fanno starnutire, ma anche inchiostro che scompare, fialette puzzolenti e bottigliette che fanno caldo o freddo: ma non si tratta solo di scherzi e scherzetti. Nella frenesia del carnevale, infatti, entra in gioco anche la chimica. Ecco cosa ha rivelato il ricercatore Marco Mascherpa dell'Istituto per i processi chimico fisici (Ipcf) del Cnr di Pisa sui tanti, ignoti retroscena scientifici che ci sono dietro gli scherzi di carnevale.

E tra i giochi più diffusi a carnevale c'è quello delle 'missive misteriosè, lettere con scritte all'apparenza invisibili che, per incanto, riappaiono sul foglio. Grazie, appunto, ad un semplice processo chimico. «Per realizzare lo scherzo - spiega Mascherpa - basta prendere un po' di succo di limone, utilizzarlo come inchiostro con cui scrivere con un pennino: alla luce non si vedrà nulla, ma avvicinandosi al calore di una candela, le parole compariranno una a una sul foglio bianco».
«E' forse - dice il ricercatore - quello più semplice e antico tra gli scherzi che si usano fare in questi giorni di giochi e divertimento. E altrettanto semplice è capire ciò che accade chimicamente su quel foglio: l'acido citrico contenuto nel succo di limone è una sostanza organica e come tale si ossida a contatto dell'aria, diventando da incolore a bruna».
«La presenza di una fonte di calore -sottolinea- aumenta moltissimo la velocità di ossidazione e quindi le parole, prima trasparenti, si evidenziano rapidamente».

E sempre di chimica si tratta se giochiamo con le stelle filanti spray «costituite - dice Mascherpa - da un polimero colorato, solitamente poliuretano, lo stesso che si usa in edilizia come isolante, sciolto con cloruro di metilene, un solvente altamente volatile. Premendo l'erogatore, il solvente, a contatto con l'aria evapora quasi istantaneamente, cosicchè il poliuretano si gonfia e si solidifica formando la stella filante».

Il ricercatore del Cnr svela poi il segreto anche del famigerato scherzo delle fialette puzzolenti, «una fialetta che contiene semplicemente la soluzione di un sale, il solfuro d'ammonio. Rompendo il contenitore, il sale reagisce rapidamente con l'aria liberando acido solfidrico, dal tipico puzzo di uova marce».

Vediamo invece come funzionano le fiale per il caldo o il freddo. «In queste si sfruttano le proprietà di alcuni sali che, sciogliendosi in acqua, - spiega ancora Mascherpa - sviluppano (reazione esotermica) o sottraggono calore (reazione endotermica). Se infatti si scioglie del cloruro di calcio in poca acqua la reazione è molto violenta e il calore sprigionato intenso».
«La fialetta - prosegue il ricercatore - è costituita da sale e da acqua, separati da una membrana, che si rompe facilmente, mettendo a contatto i due reagenti. Stesso discorso per le fiale che danno sensazione fredda. Se si scioglie un altro sale, il nitrato d'ammonio, in acqua la reazione avviene con sottrazione di calore dall'ambiente e quindi il recipiente dove è contenuta la soluzione si raffredda».

Attenzione, infine, alle polverine che fanno starnutire, uno scherzo da usare con cautela perchè, taglia corto il chimico del Cnr, «il suo costituente principale, la dimetossi benzidina, che provoca l'irritazione delle mucose e il conseguente starnuto, è considerato una sostanza pericolosa, e si sospetta addirittura che sia cancerogena e mutagena».
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