Recupero centro storico di Fasano: indagati sindaco e assessori
FASANO - Quel pasticciaccio brutto del piano di recupero del centro storico: seconda parte.
Concorso in abuso d’ufficio: è questo il reato ipotizzato a carico dell’attuale assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati, del sindaco di Fasano Lello Di Bari e dell’ex assessore all’urbanistica di Fasano, l’architetto Davide Maria Dioguardi. L’assessore regionale Amati dovrà rispondere anche di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
A quattro anni e mezzo dalla adozione del piano di recupero del centro storico da parte del Consiglio comunale di Fasano, ieri la Procura (titolare della inchiesta è il sostituto procuratore Valeria Farina Valaori), ha fatto notificare dalla Guardia di Finanza gli avvisi di conclusione delle indagini ad Amati, Di Bari e Dioguardi. A giugno scorso la magistratura inquirente aveva fatto recapitare un avviso di garanzia sia al sindaco Lello Di Bari (Pdl) che all’assessore regionale Fabiano Amati (Pd).
La vicenda è relativa al 2008 quando Amati era consigliere comunale delegato dal sindaco Di Bari a seguire l’iter di definitiva approvazione del Piano deputato a disciplinare gli interventi edilizi nel centro storico di Fasano, di Savelletri e Torre Canne. Di Bari all’epoca era già il sindaco di Fasano, mentre Dioguardi era tecnico incaricato al rilascio dei pareri preventivi in materia paesaggistico-ambientale e di pianificazione territoriale.
A tutti e tre la Procura contesta il reato di concorso in abuso d’ufficio, mentre ad Amati viene anche contestato il reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici
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[r. bri.]
Concorso in abuso d’ufficio: è questo il reato ipotizzato a carico dell’attuale assessore regionale alle Opere pubbliche Fabiano Amati, del sindaco di Fasano Lello Di Bari e dell’ex assessore all’urbanistica di Fasano, l’architetto Davide Maria Dioguardi. L’assessore regionale Amati dovrà rispondere anche di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
A quattro anni e mezzo dalla adozione del piano di recupero del centro storico da parte del Consiglio comunale di Fasano, ieri la Procura (titolare della inchiesta è il sostituto procuratore Valeria Farina Valaori), ha fatto notificare dalla Guardia di Finanza gli avvisi di conclusione delle indagini ad Amati, Di Bari e Dioguardi. A giugno scorso la magistratura inquirente aveva fatto recapitare un avviso di garanzia sia al sindaco Lello Di Bari (Pdl) che all’assessore regionale Fabiano Amati (Pd).
La vicenda è relativa al 2008 quando Amati era consigliere comunale delegato dal sindaco Di Bari a seguire l’iter di definitiva approvazione del Piano deputato a disciplinare gli interventi edilizi nel centro storico di Fasano, di Savelletri e Torre Canne. Di Bari all’epoca era già il sindaco di Fasano, mentre Dioguardi era tecnico incaricato al rilascio dei pareri preventivi in materia paesaggistico-ambientale e di pianificazione territoriale.
A tutti e tre la Procura contesta il reato di concorso in abuso d’ufficio, mentre ad Amati viene anche contestato il reato di falsità ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici
[r. bri.]