Falsi invalidi a Lecce Indagati funzionario della Asl e medico
LECCE - Un funzionario della Asl ed un medico sono indagati per la nuova invalidopoli. I loro nomi emergono dalle denuncie (almeno un paio) ricevute dai militari del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza. Corruzione, concussione e truffa aggravata i reati ipotizzati nell’inchiesta che è coordinata dal sostituto procuratore Antonio Negro. Ma all’orizzonte sembra profilarsi un’associazione con ruoli e compiti ben definiti. Dei due indagati, ad esempio, il funzionario della Asl sarebbe in qualche maniera interessato ai lavori della commissione medica, mentre il secondo avrebbe presentato una consulenza come perito di parte.
Massimo è il riserbo degli investigatori. L’inchiesta è uscita allo scoperto perché l’altra mattina è stato eseguito un decreto di esibizione di documentazione che è stato firmato dal magistrato. E i finanzieri della sezione tutela spesa pubblica si sono presentati negli uffici della Asl (quelli di piazzetta Bottazzi, nell’ex Vito Fazzi) e dell’Inps di viale Marche. L’accertamento riguarda le domande presentate dal primo gennaio 2010 al 30 novembre 2012 ed è stato esteso alle pensioni di invalidità, alle indennità di accompagnamento e al riconoscimento dei requisiti previsti dalla legge sull’handicap, la 104 del 1992.
Tutte le pratiche sono state congelate. E da lunedì gli investigatori cominceranno ad esaminarle per verificare eventuali anomalie.
Nelle denunce raccolte dalla Finanza si delinea una compravendita di invalidità e di indennità di accompagnamento. Hanno fatto riferimento a richieste di denaro per il rilascio di certificati gonfiati utili per il riconoscimento dell’invalidità.
Un sistema non nuovo. Un meccanismo già messo a nudo nelle inchieste sulle cosiddette pensioni facili che sono state condotte negli anni precedenti.
Al vaglio degli investigatori c’è anche una terza figura. Non sarebbe stata ancora individuata. Ma il suo ruolo emerge dalle denunce che sono state presentate. Viene indicato come il «faccendiere», cioé come colui che si sarebbe attivato per facilitare le pratiche per il riconoscimento del beneficio e che avrebbe accompagnato gli “aspiranti invalidi” dai medici compiacenti.
g.lat.
Massimo è il riserbo degli investigatori. L’inchiesta è uscita allo scoperto perché l’altra mattina è stato eseguito un decreto di esibizione di documentazione che è stato firmato dal magistrato. E i finanzieri della sezione tutela spesa pubblica si sono presentati negli uffici della Asl (quelli di piazzetta Bottazzi, nell’ex Vito Fazzi) e dell’Inps di viale Marche. L’accertamento riguarda le domande presentate dal primo gennaio 2010 al 30 novembre 2012 ed è stato esteso alle pensioni di invalidità, alle indennità di accompagnamento e al riconoscimento dei requisiti previsti dalla legge sull’handicap, la 104 del 1992.
Tutte le pratiche sono state congelate. E da lunedì gli investigatori cominceranno ad esaminarle per verificare eventuali anomalie.
Nelle denunce raccolte dalla Finanza si delinea una compravendita di invalidità e di indennità di accompagnamento. Hanno fatto riferimento a richieste di denaro per il rilascio di certificati gonfiati utili per il riconoscimento dell’invalidità.
Un sistema non nuovo. Un meccanismo già messo a nudo nelle inchieste sulle cosiddette pensioni facili che sono state condotte negli anni precedenti.
Al vaglio degli investigatori c’è anche una terza figura. Non sarebbe stata ancora individuata. Ma il suo ruolo emerge dalle denunce che sono state presentate. Viene indicato come il «faccendiere», cioé come colui che si sarebbe attivato per facilitare le pratiche per il riconoscimento del beneficio e che avrebbe accompagnato gli “aspiranti invalidi” dai medici compiacenti.
g.lat.