Brindisi, aveva matita lanciarazzi: denunciato neofascista Franco Freda
BRINDISI – Per la detenzione illegale di una 'matita lanciarazzì, che è ritenuta un’arma comune da sparo, è stato denunciato alla magistratura dalla polizia ed è indagato a Brindisi il neofascista Franco Freda, che dal 1971 fu imputato per la strage di piazza Fontana e assolto definitivamente della Corte di Cassazione nel 1987.
La 'matità è stata trovata nell’abitazione di Brindisi di Freda dagli agenti della Digos durante una delle perquisizioni che vennero fatte a tappeto dalla polizia nei giorni successivi alla strage del 19 maggio scorso, quando tre bombole furono fatte esplodere davanti alla scuola Morvillo Falcone provocando la morte di una 16enne e il ferimento di altri nove ragazzi. L'attentato fu poi confessato da un 68enne di Copertino, Giovanni Vantaggiato, che è ora in carcere.
Freda – che da qualche tempo vive in Campania – è risultato del tutto estraneo a qualsiasi collegamento con l’esplosione di Brindisi. Tuttavia, per il ritrovamento dell’arma è stato denunciato ed è tuttora indagato. Della vicenda si sta occupando il pm di Brindisi Giuseppe De Nozza.
La 'matità è stata trovata nell’abitazione di Brindisi di Freda dagli agenti della Digos durante una delle perquisizioni che vennero fatte a tappeto dalla polizia nei giorni successivi alla strage del 19 maggio scorso, quando tre bombole furono fatte esplodere davanti alla scuola Morvillo Falcone provocando la morte di una 16enne e il ferimento di altri nove ragazzi. L'attentato fu poi confessato da un 68enne di Copertino, Giovanni Vantaggiato, che è ora in carcere.
Freda – che da qualche tempo vive in Campania – è risultato del tutto estraneo a qualsiasi collegamento con l’esplosione di Brindisi. Tuttavia, per il ritrovamento dell’arma è stato denunciato ed è tuttora indagato. Della vicenda si sta occupando il pm di Brindisi Giuseppe De Nozza.