L'Abbè Pierre torna a sfidare il clero: ho rotto il voto di castità, non il celibato
PARIGI - Per nulla piegato dall'età molto avanzata nè da decenni di battaglie civili, l'Abbè Pierre torna a sfidare la gerarchia cattolica ufficiale in un nuovo libro nel quale il sacerdote francese, paladino dei senzatetto e più in generale dei deboli, popolarissimo in patria ma noto e da molti osannato anche nel resto del mondo, non soltanto torna a perorare la causa delle riforme in seno alla Chiesa, ma a 93 anni riconosce pubblicamente di aver violato il proprio voto di castità, pur se non quello del celibato; anzi, sottolinea, Gesù Cristo potrebbe benissimo averli infranti entrambi, giacchè l'anziano ex capuccino non si sente di escludere che davvero si sia sposato con Maria Maddalena, la peccatrice per eccellenza sebbene pentita, come vuole una certa mitologia apocrifa. E poi il fondatore della comunità Emmaus esorta ad aprire al sacerdozio femminile, a porre fine al divieto di matrimonio per i preti, a elargire l'eucaristia ai divorziati, a consentire le unioni tra omosessuali, seppure senza concedere loro il diritto d'adozione. Il tutto in un volume intitolato significativamente «Mio Dio... Perchè?», scritto a quattro mani con il sociologo e filosofo Frederic Lenoir, in uscita oggi in quaranta Paesi: ad appena una settimana dal sinodo celebratosi in Vaticano, e in occasione del quale è stata riaffermata la più classica ortodossia su tutti i temi delicatissimi che vedono l'Abbè Pierre in controtendenza.
E' un Abbè Pierre pronto come e più di sempre a evidenziare, persino per iscritto, come nè papa Benedetto XVI nè il suo compianto predecessore Giovanni Paolo II «siano mai stati in grado di formulare anche un solo argomento teologico decisivo il quale dimostri che l'ordinare sacerdoti le donne sarebbe contrario alla fede».
Quanto alla castità, il fatto di aver preso i voti mai ha estinto in lui il desiderio sessuale, confessa l'abate, al secolo Henri-Antoine Groues, nato a Lione nel 1912: «Vi ho ceduto in rare occasioni», ammette, «ma mai ho intrattenuto una relazione duratura con una donna, perchè non volevo che quel desiderio mettesse radici»; e, puntualizza, anche il concedersi libertà così fugaci è stato per lui difficile, avvertendolo come una contravvenzione al suo credo personale, prima ancora che ai doveri ecclesiastici.
Quanto alla castità, il fatto di aver preso i voti mai ha estinto in lui il desiderio sessuale, confessa l'abate, al secolo Henri-Antoine Groues, nato a Lione nel 1912: «Vi ho ceduto in rare occasioni», ammette, «ma mai ho intrattenuto una relazione duratura con una donna, perchè non volevo che quel desiderio mettesse radici»; e, puntualizza, anche il concedersi libertà così fugaci è stato per lui difficile, avvertendolo come una contravvenzione al suo credo personale, prima ancora che ai doveri ecclesiastici.