Uffici isolati per telefoni rotti e il Comune di Fasano non ha soldi per ripararli
FASANO - «E' inutile chiamare non risponderà nessuno»: a più di qualche cittadino, dopo aver provato e riprovato a mettersi in contatto telefonicamente con gli uffici comunali (Commercio, Annona, Agricoltura, Caccia e Pesca) che sono ubicati al primo piano del Palazzo dell’orologio, quello che si trova in piazza Ciaia proprio di fronte alla Casa comunale, saranno venute in mente le parole di una delle più famose canzoni di Adriano Celentano. In effetti, da più di due mesi tentare di telefonare all’ufficio comunale del Commercio è un’impresa di quelle perse in partenza: gli impiegati non possono rispondere ai telefoni non perché – come diceva il Molleggiato nazionale – gli apparecchi sono volati giù dal quarto piano, ma molto più semplicemente perché per un guasto i telefoni non funzionano.
Il prolungarsi del guasto sta creando notevoli difficoltà ai cittadini che, per qualsivoglia motivo, hanno avuto bisogno di mettersi in contatto telefonico con quegli uffici comunali. Non solo. Anche per dirigenti, funzionari, impiegati e amministratori di Palazzo di città il persistente black-out nelle comunicazioni telefoniche è un problema di quelli seri. Anche a voler pensare che siamo di fronte ad un problema tecnico di non facile soluzione, due mesi per ripristinare la normalità sono decisamente troppi. Ed ecco che, tentando di capire come sia possibile che da oltre sessanta giorni qualsivoglia comunicazione telefonica con gli uffici comunali locati al primo piano del Palazzo dell’orologio è impossibile, si scopre una verità che è – se possibile – ancora più impressionante del prolungato black-out telefonico: il Comune non ha i soldi necessari per pagare la riparazione. Proprio così: nelle casse di Palazzo di città non ci sono le disponibilità finanziarie per far fronte all’emergenza.
Di fronte alle vibrate proteste degli utenti che, dopo aver provato e riprovato a telefonare ad uno dei numeri telefonici interni dell’Ufficio commercio del Comune, non hanno avuto risposta, gli addetti al Servizio hanno più volte sollecitato a chi di dovere la riparazione del guasto dell’impianto telefonico. La risposta – non sappiamo se scritta o verbale – è stata sempre la stessa: soldi per pagare l’intervento dei tecnici non ce ne sono. Sarà anche vero che in tempi di sempre maggiori ristrettezze per le finanze degli enti locali la parola d’ordine è parsimonia, ma arrivare a tagliare – nel senso letterale del verbo – i telefoni degli uffici è decisamente troppo. Anche perché, in assenza di qualsivoglia comunicazione in merito all’utenza, il rischio che i cittadini che da mesi tentano invano di mettersi in contatto telefonico con gli uffici comunali locati al primo piano del Palazzo dell’orologio finiscano con il perdere la pazienza è più che concreto.
Chi telefona non sa niente del guasto: i telefoni, infatti, squillano come se niente fosse. Solo che dall’altra parte, ovvero negli uffici, gli addetti non li sentono squillare perché gli impianti sono fuori uso. Ovviamente, non sentendo trillare i telefoni, gli impiegati dell’Amministrazione comunale non possono rispondere alle telefonate. Una realtà che ha dell’inverosi - mile e che sembra quasi la trama di una barzelletta da bar mentre, purtroppo, è uno di quei casi in cui davvero la realtà supera la fantasia e la creatività satirica del più abile dei cabarettisti.
Il prolungarsi del guasto sta creando notevoli difficoltà ai cittadini che, per qualsivoglia motivo, hanno avuto bisogno di mettersi in contatto telefonico con quegli uffici comunali. Non solo. Anche per dirigenti, funzionari, impiegati e amministratori di Palazzo di città il persistente black-out nelle comunicazioni telefoniche è un problema di quelli seri. Anche a voler pensare che siamo di fronte ad un problema tecnico di non facile soluzione, due mesi per ripristinare la normalità sono decisamente troppi. Ed ecco che, tentando di capire come sia possibile che da oltre sessanta giorni qualsivoglia comunicazione telefonica con gli uffici comunali locati al primo piano del Palazzo dell’orologio è impossibile, si scopre una verità che è – se possibile – ancora più impressionante del prolungato black-out telefonico: il Comune non ha i soldi necessari per pagare la riparazione. Proprio così: nelle casse di Palazzo di città non ci sono le disponibilità finanziarie per far fronte all’emergenza.
Di fronte alle vibrate proteste degli utenti che, dopo aver provato e riprovato a telefonare ad uno dei numeri telefonici interni dell’Ufficio commercio del Comune, non hanno avuto risposta, gli addetti al Servizio hanno più volte sollecitato a chi di dovere la riparazione del guasto dell’impianto telefonico. La risposta – non sappiamo se scritta o verbale – è stata sempre la stessa: soldi per pagare l’intervento dei tecnici non ce ne sono. Sarà anche vero che in tempi di sempre maggiori ristrettezze per le finanze degli enti locali la parola d’ordine è parsimonia, ma arrivare a tagliare – nel senso letterale del verbo – i telefoni degli uffici è decisamente troppo. Anche perché, in assenza di qualsivoglia comunicazione in merito all’utenza, il rischio che i cittadini che da mesi tentano invano di mettersi in contatto telefonico con gli uffici comunali locati al primo piano del Palazzo dell’orologio finiscano con il perdere la pazienza è più che concreto.
Chi telefona non sa niente del guasto: i telefoni, infatti, squillano come se niente fosse. Solo che dall’altra parte, ovvero negli uffici, gli addetti non li sentono squillare perché gli impianti sono fuori uso. Ovviamente, non sentendo trillare i telefoni, gli impiegati dell’Amministrazione comunale non possono rispondere alle telefonate. Una realtà che ha dell’inverosi - mile e che sembra quasi la trama di una barzelletta da bar mentre, purtroppo, è uno di quei casi in cui davvero la realtà supera la fantasia e la creatività satirica del più abile dei cabarettisti.