Addio a Rocky Roberts. A Roma i funerali del cantante. Aveva 66 anni

Si è spento a Roma, all'età di 66 anni, dopo una lunga malattia, il cantante Rocky Roberts.
I funerali dell'artista, interprete di numerosi successi, da «Stasera mi butto» a «Sono tremendo», si svolgeranno sabato 15 gennaio a Roma nella Parrocchia Patricuori Gesù e Maria nel quartiere de La Storta.
Nato a Miami, in Florida, nel 1939 Rocky Roberts fa il marinaio sulla portaerei Independence, il pugile (ma si frattura presto una mandibola) e il cantante a tempo perso. E ha una bella voce che gli fa cantare bene il soul. Diventa frontman degli Airdales di Doug Fowlkes: pelle nera, occhiali neri enormi, sorriso comunicativo e grande energia, Rocky Roberts diventa popolare in Francia nel 1961 interpretando classici Stax e Motown. Nel 1964 vince il campionato internazionale di rock'n'roll, organizzato a Cannes. Lo notano Arbore e Boncompagni che lo portano in Italia e gli fanno registrare «T-Bird», brano che poi verrà usato come sigla di «Bandiera gialla». In Italia il successo è immediato tra televisione e appuntamenti live.
Nel 1967 l'apparizione al Festivalbar con «Stasera mi butto», canzone che in un attimo fa il giro dell'Italia con un testo tra il demenziale e il sentimentale, sicuramente piena di allegria e rhythm'n'blues. Il successo della canzone, primo posto in hit parade e 18 settimane in classifica, è talmente grande che nasce persino un film intitolato «Stasera mi butto», diretto da Ettore Fizzarotti con lo stesso Roberts, Marisa Sannia, Nino Taranto e Lola Falana. Per il pubblico italiano, ancora poco avvezzo a Ray Charles e a James Brown,
Roberts diventa il simbolo del soul.

Privacy Policy Cookie Policy