Miracolo o truffa? «È sangue,  la Madonna piange»

di VALERIA CORDELLA ARCANGELI 

«Glielo giuro è vero.... quando sono arrivata la Madonnina piangeva sangue.... Aveva il volto pieno di goccioline rosse. Poi ho notato qualcosa che usciva dal manto... sembravano grumi, sangue coagulato. Ho avuto un po’ di paura. Ho chiamato mio zio che era lì vicino e i familiari di Mario, il ragazzo a cui la Madonna appare. È la prima volta che la statuetta piange sangue. L’ho vista trasudare olii... di un profumo inebriante, ma mai sangue». 

Dice di chiamarsi Giada e di avere 22 anni, la ragazzina che ieri per prima, nella casa di campagna della famiglia D’Ignazio, in contrada santa Teresa, a meno di un chilometro dall’aeroporto del Salento, ha assistito all’evento. «Un fatto straordinario... mi creda, glielo giuro è tutto vero». Incrocia le braccia Giada, giura sul suo cuore, un gesto sacro per avvalorare quanto afferma perchè è evidente e inevitabile l’incredulità sui volti di chi la interroga. È pallida, i capelli biondi le scivolano sulle spalle, incorniciano occhi scuri, quasi spiritati. E’ stordita. Tanta gente. Tanta confusione. Tutti che vogliono sapere com’è successo. Non si risparmia. Racconta. Una lunga fila è in attesa di avvicinarsi alla nicchia per osservare da vicino il sangue, i coaguli ai piedi della Madonnina. Gli sguardi si incrociano. 

Ci si interroga. E’ incomprensibile, senz’altro un mistero, ma nessuno si avventura a chiamarlo «miracolo». Una parola troppo pesante. Anche se, in fondo, non importa che lo sia o meno. «Quando siamo riuniti qui - prosegue Giada - la Madonna si manifesta in tanti modi. Solo Mario la vede, ma noi ne avvertiamo la presenza. I profumi, il calore». Pregano. In pochi seduti, al coperto. Sotto una specie di patio, proprio davanti alla casupola in pietra che racchiude la Madonnina dal volto cosparso di sangue. Tantissimi in piedi, sotto la pioggia che non accenna a diminuire. Il buio cala. Sul terreno ghiaioso il fango diventa fastidioso. C‘è un pantano. E piove ancora. «Ave Maria... Gloria al Padre .... Padre Nostro che sei nei cieli.... ». 

Se si cerca di passare avanti, per avvicinarsi all’altarino, nessuno fa una piega. Sembra quasi che non vedano. Che non avvertano fastidio. Presi da quell’atmosfera così coinvolgente. I fedeli arrivano a ritmo incessante. La notizia della lacrimazione inspiegabile ha già fatto il giro della città. Sembra incredibile ma da poche decine sono diventati oltre duecento. Nel giro di un’ora le auto assiepate ai margini della strada e in doppia fila, rendono difficile le manovre in retromarcia a quanti giunti per primi provano ad allontanarsi.
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