Terremoto politico dopo le rivelazioni del pentito Scu

di GIUSEPPE FLORIO 

MESAGNE - Il consigliere X e le ipocrisie della politica. Il comunicato diramato agli organi di stampa dall'Amministrazione Comunale di Mesagne all'indomani delle rivelazioni riferite in anteprima dalla Gazzetta del Mezzogiorno non lascia adito a dubbi. E' fermo e improntato al massimo rigore, portando la firma delle tre più autorevoli personalità politico-istituzionali che in qualche maniera costituiscono l'ossatura portante del nuovo corso inaugurato appena l'altr'anno: il sindaco Scoditti, il presidente del Consiglio comunale Orsini e l'assessore alla Sicurezza e ai Percorsi di legalità Cosimo Faggiano. Le loro parole sono inappuntabili; interpellati i capigruppo dell'intero schieramento politico, ciascuno ha confermato: «Non avrei potuto dir meglio». Un passaggio, in particolare, salta agli occhi. 

Quando i tre scrivono: «In ogni caso e prima ancora di qualsiasi comunicazione ufficiale da parte degli organi competenti, il Sindaco e l’Amministrazione Comunale nella sua interezza, confidando nel senso di responsabilità di ogni singolo consigliere comunale, auspicano che chi potrebbe essere chiamato a chiarire la propria posizione, a qualsiasi forza e schieramento politico appartenga, lo possa fare liberato da ogni responsabilità amministrativa, nell’esclusivo interesse della Città». 
Ovvero, fuori dai denti, chiedono direttamente al consigliere comunale X - al momento interessato soltanto da indiscrezioni non confermate - di dimettersi prima ancora che un qualunque atto giudiziario lo raggiunga ufficialmente. 

La presa di posizione sarebbe certamente lodevole nel caso in cui quel consigliere comunale X fosse realmente responsabile delle illazioni di cui è fatto carico. Ma, nell'eventualità in cui le sue responsabilità fossero alleggerite alla prova dei fatti o addirittura egli non fosse imputabile di alcunché, quale fondatezza avrebbe avuto la scelta dell'Amministrazione di scaricare a mare un consigliere comunale democraticamente eletto su cui nessuno - nessuno davvero - aveva mai trovato ufficialmente da ridire? Allora delle due l'una: o le istituzioni mesagnesi hanno compiuto una scelta affrettata (se non proprio avventata), oppure già nutrivano rilievi e sospetti sul consigliere comunale X ma hanno ipocritamente evitato di affrontare per tempo la questione. In questo caso, prima ancora che dinanzi ad una questione giudiziaria, ci si troverebbe ineludibilmente davanti ad una questione politica e morale dell'intero sistema.
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