Omicidio Scazzi Un testimone: «Sarah per strada alle 13:55»
«Sabrina sta facendo proprio la stronza con me, non mi sta facendo uscire più, la odio... ». «Sabrina non risponde neanche più al telefono...». Sarah Scazzi affida al suo diario la delusione per quella cugina, l’amica del cuore, la sorella più grande, che all’improvviso mette le distanze tra loro. Il motivo? La gelosia per Ivano Russo, della quale entrambe le ragazze si sono innamorate. I giudici dell’appello non hanno dubbi: fu la gelosia esplosa tra le due il movente dell’omicidio. E non sono solo le pagine dei diari di Sarah a confermare «il crescente antagonismo» tra le cugine. Nuove testimonianze sono infatti state acquisite nel corso dell’inchiesta.
A cominciare da quella di Angela C., che agli inquirenti riferisce: «Una sera di agosto, sicuramente dopo il 15, siamo stati a Torre Colimena con Sabrina, Ivano, Claudio e Sarah. Poi abbiamo fatto ritorno ad Avetrana. Ivano ha lasciato per prima Sabrina a casa solo perché era di strada e, mentre accompagnava Claudio e Sarah quest’ultima ricevette un messaggio da Sabrina. Sarah lo lesse ad alta voce: “Fammi sapere chi accompagna prima a casa”. Nessuno dei presenti commentò il messaggio. Poi io e Ivano rimasti soli commentammo l’accaduto. Gli dissi che ritenevo fosse giunta l’ora che lui chiarisse con Sabrina la natura del loro rapporto visto che quanto scriveva Sabrina faceva presupporre un qualcosa che andasse al di là di un semplice rapporto di amicizia. Ivano mi disse che le avrebbe parlato».
Un’altra amica delle ragazze, Vanessa C., racconta agli investigatori: «...Sabrina era molto innamorata di Ivano, parlava sempre di lui e del fatto che lo voleva come fidanzato. In alcune circostanze mi diceva che doveva uscire con Ivano e, suo malgrado, doveva portare con sé Sarah per non lasciarla sola. In altre circostanze mi diceva che era stufa della presenza di Sarah quando voleva stare sola con Ivano...».
Nell’ultimo, doloroso messaggio lasciato da Sarah sul suo diario, il 26 agosto 2010, poche ore prima di morire, si legge invece: «...Ieri sera siamo andate in birreria x una red bull veloce, poi siamo tornate a casa e Sabrina come al solito si è arrabbiata perché dice che quando c’è Ivano sto sempre con lui. E ti credo, almeno lui mi coccola a differenza sua, potessi avere un fidanzato così!».
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ORE 13:28 - UNA TESTIMONIANZA: SARAH PER STRADA ALLE 13:55
C'è un testimone oculare che vide Sarah Scazzi il 26 agosto scorso, giorno in cui venne uccisa transitare in via Verdi prima delle 14 mentre si recava a casa della cugina Sabrina. Si tratta di un residente in via Verdi che stava eseguendo lavori di pitturazione alla facciata esterna alla sua abitazione. La testimonianza è stata depositata dalla Procura agli atti dei giudici del tribunale che hanno respinto l’appello per la scarcerazione di Sabrina Misseri, ed è esplicitamente indicata nelle motivazioni dell’ordinanza degli stesi giudici. Sulla base anche di questa testimonianza, quel giorno Sarah uscì dalla sua abitazione in Vico II Verdi «non oltre le 13:55» per giungere a casa dei Misseri «dopo circa 5-6 minuti».
ORE 13:48 - LE PRESSIONI DI COSIMA SUL PADRE DI UNA COMPAGNA DI SCUOLA DI SARAH
Cosima Serrano, madre di Sabrina Misseri, fece pressioni sul padre di una compagna di classe di Sarah, poi sentito come teste dai magistrati inquirenti. E' scritto tra l’altro nell’ordinanza dei giudici del tribunale che hanno respinto l’appello dei difensori di Sabrina Misseri. L'episodio sarebbe accaduto nei primi di settembre del 2010 quando Cosima Serrano si sarebbe recata a casa della compagna di classe di Sarah dicendo al padre di riferire ai carabinieri che il 26 agosto l’uomo aveva visto un furgone bianco nei pressi del palazzetto dello sport di Avetrana, vicino a casa dei Misseri, e di omettere invece la presenza in strada, che pure lo stesso uomo aveva notato, anche di due autovetture, una delle quali era proprio l’Opel Astra di colore grigio di Cosima Serrano.
La visita di Cosima Serrano a casa della compagna di classe di Sarah era stata preceduta di qualche giorno, il 4 settembre 2010, da quella della stessa donna con la figlia Sabrina per chiedere se avessero avuto qualche notizia particolare riguardante Sarah.
A cominciare da quella di Angela C., che agli inquirenti riferisce: «Una sera di agosto, sicuramente dopo il 15, siamo stati a Torre Colimena con Sabrina, Ivano, Claudio e Sarah. Poi abbiamo fatto ritorno ad Avetrana. Ivano ha lasciato per prima Sabrina a casa solo perché era di strada e, mentre accompagnava Claudio e Sarah quest’ultima ricevette un messaggio da Sabrina. Sarah lo lesse ad alta voce: “Fammi sapere chi accompagna prima a casa”. Nessuno dei presenti commentò il messaggio. Poi io e Ivano rimasti soli commentammo l’accaduto. Gli dissi che ritenevo fosse giunta l’ora che lui chiarisse con Sabrina la natura del loro rapporto visto che quanto scriveva Sabrina faceva presupporre un qualcosa che andasse al di là di un semplice rapporto di amicizia. Ivano mi disse che le avrebbe parlato».
Un’altra amica delle ragazze, Vanessa C., racconta agli investigatori: «...Sabrina era molto innamorata di Ivano, parlava sempre di lui e del fatto che lo voleva come fidanzato. In alcune circostanze mi diceva che doveva uscire con Ivano e, suo malgrado, doveva portare con sé Sarah per non lasciarla sola. In altre circostanze mi diceva che era stufa della presenza di Sarah quando voleva stare sola con Ivano...».
Nell’ultimo, doloroso messaggio lasciato da Sarah sul suo diario, il 26 agosto 2010, poche ore prima di morire, si legge invece: «...Ieri sera siamo andate in birreria x una red bull veloce, poi siamo tornate a casa e Sabrina come al solito si è arrabbiata perché dice che quando c’è Ivano sto sempre con lui. E ti credo, almeno lui mi coccola a differenza sua, potessi avere un fidanzato così!».
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ORE 13:28 - UNA TESTIMONIANZA: SARAH PER STRADA ALLE 13:55
C'è un testimone oculare che vide Sarah Scazzi il 26 agosto scorso, giorno in cui venne uccisa transitare in via Verdi prima delle 14 mentre si recava a casa della cugina Sabrina. Si tratta di un residente in via Verdi che stava eseguendo lavori di pitturazione alla facciata esterna alla sua abitazione. La testimonianza è stata depositata dalla Procura agli atti dei giudici del tribunale che hanno respinto l’appello per la scarcerazione di Sabrina Misseri, ed è esplicitamente indicata nelle motivazioni dell’ordinanza degli stesi giudici. Sulla base anche di questa testimonianza, quel giorno Sarah uscì dalla sua abitazione in Vico II Verdi «non oltre le 13:55» per giungere a casa dei Misseri «dopo circa 5-6 minuti».
ORE 13:48 - LE PRESSIONI DI COSIMA SUL PADRE DI UNA COMPAGNA DI SCUOLA DI SARAH
Cosima Serrano, madre di Sabrina Misseri, fece pressioni sul padre di una compagna di classe di Sarah, poi sentito come teste dai magistrati inquirenti. E' scritto tra l’altro nell’ordinanza dei giudici del tribunale che hanno respinto l’appello dei difensori di Sabrina Misseri. L'episodio sarebbe accaduto nei primi di settembre del 2010 quando Cosima Serrano si sarebbe recata a casa della compagna di classe di Sarah dicendo al padre di riferire ai carabinieri che il 26 agosto l’uomo aveva visto un furgone bianco nei pressi del palazzetto dello sport di Avetrana, vicino a casa dei Misseri, e di omettere invece la presenza in strada, che pure lo stesso uomo aveva notato, anche di due autovetture, una delle quali era proprio l’Opel Astra di colore grigio di Cosima Serrano.
La visita di Cosima Serrano a casa della compagna di classe di Sarah era stata preceduta di qualche giorno, il 4 settembre 2010, da quella della stessa donna con la figlia Sabrina per chiedere se avessero avuto qualche notizia particolare riguardante Sarah.