Condannati in Cassazione 50 tarantini per strozzinaggio
La V sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la condanna nei confronti di una cinquantina di persone coinvolte nel maxiprocesso originato dal blitz antiusura chiamato "Cahors", con il quale Polizia e Carabinieri sgominarono a Taranto un’organizzazione criminale dedita all’usura e alle estorsioni il 18 luglio del 1996. Le pene oscillano fra i 13 anni e i 4 anni di reclusione
14 Dicembre 2009
TARANTO - La V sezione penale della Corte di Cassazione ha confermato la condanna nei confronti di una cinquantina di persone coinvolte nel maxiprocesso originato dal blitz antiusura chiamato "Cahors", con il quale Polizia e Carabinieri sgominarono a Taranto un’organizzazione criminale dedita all’usura e alle estorsioni il 18 luglio del 1996. Le pene oscillano fra i 13 anni e i 4 anni di reclusione.
Le vittime erano per lo più piccoli e medi imprenditori in difficoltà economiche e finanziarie. Gli imputati rispondevano di associazione mafiosa finalizzata all’usura e alle estorsioni. "Cahors" è il nome della cittadina francese che nel secolo XV fu sommersa dall’usura. L'organizzazione, capeggiata da esponenti della famiglia Scarci, prestava denaro a tassi da capogiro, riciclando il denaro "sporco" in imprese apparentemente pulite. Nel corso dell’attività investigativa le forze dell’ordine hanno sequestrato beni per oltre 60 miliardi di lire.
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