Il fatto

Apulia Film Commission, Simonetta Dellomonaco si dimette dalla presidenza: «Il mio lavoro è concluso»

Redazione online

A poche ore dall'assemblea che ne avrebbe sancito la decadenza. Dimissioni dell'intero cda

A qualche ora dall'assemblea che ne avrebbe sancito la decadenza, Simonetta Dellomonaco si dimette dalla presidenza di Apulia Film Commission. L'architetto brindisino ha fatto recapitare al presidente Emiliano due pagine in cui ritiene esaurita la sua esperienza alla guida della fondazione. L'assemblea si è svolta a mezzogiorno, la Regione rappresentata da Roberto Venneri, segretario della Giunta, e le dimissioni sono state rassegnate dall'intero Cda. La gestione della Fondazione è stata rimessa al Collegio sindacale sino alla ricostituzione dell’organo amministrativo. Il nuovo Cda sarà costituito da componenti interni alle Amministrazioni socie ed avrà il compito di apportare le modifiche allo statuto e all’organizzazione della Fondazione, assicurando nel frattempo la continuità della gestione amministrativa.

«In questi lunghi anni, 4 come consigliere di amministrazione e quasi 4 come Presidente, ho dato tutto quello che ho potuto, a volte è vero anche esuberando il mio ruolo - si legge in uno dei passaggi della lettera - Perché il mio è stato un vero progetto di sviluppo e crescita e non solo di conservazione eperché la generosità è la qualità migliore della Puglia ed è quella che ho deciso di incarnare in tutto quello che faccio. Così anche in questo compito che mi è stato affidato non mi sono risparmiata e ho portato Apulia Film Commission ad essere la migliore d’Italia, raddoppiando i vostri consensi e le vostre adesioni come numero dei Soci della Fondazione, aprendo l’Apulia Film House di Bari, il Cinelab di Lecce, il progetto di Mediaporto di Brindisi, sostenendo le sale cinematografiche, inventando nuovi progetti per l’innovazione sociale come il Social Film Fund, producendo centinaia di film che hanno portato il nome della Puglia in tutto il mondo erealizzando centinaia di eventi e festival che hanno fatto conoscere il cinema d’autore ad ogni cittadino pugliese. Per questo ho ricevuto ben 5 onorificenze nazionali». 

«Ho affrontato con coraggio due anni di pandemia e adesso anche la crisi data dall’assenza di fondi, durante i quali ho messo a punto tanti meccanismi di supporto, facendo il meglio possibile senza mai perdere lo spirito di rilancio economico e professionale,per tutti coloro che formano il comparto cinematografico in pugliese [...] Il mio buon agire si è rivelato talmente ingombrante, al punto da spingere il direttore generale a chiudermi nel mio ufficio, minacciarmi e malmenarmi [...] Oggi, per quello spirito di servizio rimetto il mio mandato, rassegnando le mie dimissioni perché ritengo che un’azione nobile debba trovare un luogo nobile dove esprimersi. Con grande dolore prendo atto che questo luogo non lo è più. Non è un posto nobile quello che permette ad un direttore di aggredire una donna, suo presidente, e poi lo lascia continuare impunito. Non è un posto nobile quello che permette alle mille inadempienze, alla opacità, alle trame,ai sotterfugi di regnare invece del servizio e del rispetto per i cittadini, per i lavoratori, per gli amministratori. Non è un luogo nobile quello che si scaglia contro i virtuosi e lascia agire i malfattori. Ho trovato però anche tante persone perbene lungo questo cammino, bravissimi professionisti, all’interno e all’esterno della Fondazione, bravi funzionari regionali, amanti del cinema e anche tanti amici. È anche per queste persone oggi ho deciso di fare un passo indietro, anche se solo simbolico ma non per questo meno forte e definitivo. Desidero ringraziare loro in primis per l’impegno e la passione che hanno profuso e vorrei consolarli per la sofferenza di questi mesi ma non posso perché anche la mia è inconsolabile»

«La sofferenza di una donna del Sud, che lotta con tenacia ma che incontra sulla sua strada la resistenza di una mentalità macista che accetta solo logiche di potere e dominazione a tutti i costi. Queste logiche sono un mastodonte di fronte al quale non mi arrenderò mai, ma che oggi mi hanno provata profondamente, ed è per questo che non mi resta altra scelta che tirarmi indietro. Pere i gravi episodi da me segnalati, confido nella Magistratura che farà il proprio lavoro. Per quanto mi riguarda, voglio lasciare dietro di me solo valore, bellezza e condivisione. Il resto non mi appartiene».

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