Liberati 20 "schiavi" nei campi foggiani Romeno in manette
Erano arrivati in provincia di Foggia con la promessa di trovare un lavoro adeguato e, invece, sono stati costretti a vivere in una casolare abbandonato, senza elettricità e senza servizi igienici. Lo hanno scoperto i carabinieri di Poggio Imperiale (Foggia) che hanno arrestato il romeno, Nicolae Banu di 35 anni, con l’accusa di riduzione in schiavitù
09 Settembre 2009
FOGGIA - Erano arrivati in provincia di Foggia con la promessa di trovare un lavoro adeguato e, invece, sono stati costretti a vivere in una casolare abbandonato, senza luce elettrica e senza servizi igienici. Lo hanno scoperto i carabinieri di Poggio Imperiale (Foggia) che hanno arrestato un cittadino rumeno, Nicolae Banu di 35 anni, con l’accusa di riduzione in schiavitù.
Una ventina i cittadini rumeni che il 20 agosto scorso sono arrivati in Capitanata con la promessa di Banu che avrebbero trovato un lavoro e una vita adeguata. Invece, appena giunti in Italia, il rumeno avrebbe requisito loro tutti i documenti, costringendo i connazionali a lavorare nei campi per la raccolta del pomodoro. I soldi che guadagnavano andavano tutti al rumeno che dal 20 agosto aveva dato ai connazionali solo 25 euro a testa.
Ieri mattina alcuni braccianti si sono ribellati, chiedendo all’uomo i soldi per i loro lavoro e i documenti poichè volevano tornare in Romania. Il Banu, invece, avrebbe replicato che erano loro che dovevano dargli 400 euro a testa per il viaggio fino in Italia, e che se non avessero continuato a lavorare ci sarebbero state ritorsioni nei confronti dei familiari rimasti in Romania.
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