Regione Puglia, la Lega apre a Emiliano? Politica divisa
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Morì un 47enne
01 Febbraio 2016
Il luogo della tragedia
BRINDISI - Tre condanne - a pene comprese tra un anno e un anno e sei mesi - e due assoluzioni sono state stabilite dal giudice monocratico di Brindisi al termine di un processo per omicidio colposo celebratosi a Brindisi per la morte di un uomo che entrò in una cava a bordo della sua auto durante un’esplosione pilotata per lo sbancamento di un costone di roccia. I fatti risalgono al 4 luglio 2011 e si verificarono alla periferia di Brindisi.
A perdere la vita fu Salvatore Di Latte, 47 anni, padre di tre figli, che fu sepolto da una montagna di detriti. Il pm Giuseppe De Nozza dispose poi con decreto preventivo il sequestro della cava, che è stata dissequestrata oggi dal giudice. Assolta anche una delle due aziende imputate per illecito amministrativo, mentre l’altra è stata condannata a pagare una sanzione di 32.000 euro.
Secondo le ipotesi dell’accusa, Di Latte fece ingresso sul luogo dove era stata programmata l’esplosione al volante della sua Fiat Panda senza incontrare alcun impedimento e senza che vi fosse alcun avviso dell’imminente brillamento di circa sei quintali di dinamite. Il suo corpo fu trovato dopo sette ore di scavi. I parenti della vittima erano già stati risarciti per un importo di circa 900.000 euro e avevano quindi revocato la costituzione di parte civile nel processo.
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