Liberato tarantino, fermato ieri per omicidio anziano padre
Secondo gli investigatori, sarebbe stato Luigi Guarini, di 40 anni, ad uccidere durante un litigio il padre Giovanni (74 anni, noto marmista della città). L'anziano avrebbe battuto il capo contro uno spigolo del frigorifero della cucina dopo essere stato colpito o spinto. Il figlio è stato fermato con l’accusa di omicidio preterintenzionale aggravato ma oggi è già a piede libero. Quando è stato rintracciato dai carabinieri era in possesso di una dose di eroina
24 Agosto 2009
TARANTO – Avrebbe avuto una colluttazione con il padre, provocandone la morte: con l’accusa di omicidio preterintenzionale aggravato un uomo è stato sottoposto ieri a fermo di polizia giudiziaria dai carabinieri della Compagnia di Taranto.
Hanno avuto uno sviluppo immediato le indagini avviate dopo il ritrovamento, avantieri sera, del cadavere di Giovanni Guarini, di 74 anni, noto marmista della città. L'anziano, dopo essere stato colpito o spinto da uno dei suoi figli, avrebbe battuto il capo contro uno spigolo del frigorifero della cucina. Il fatto è avvenuto nell’abitazione della vittima, al terzo piano di uno stabile di via Lucania 10.
Inizialmente si era pensato a un incidente domestico, ma dalle indagini sono emerse le responsabilità del figlio dell’anziano. L'esame esterno eseguito dal medico legale Marcello Chironi ha evidenziato ferite al capo compatibili con una colluttazione.
L'uomo fermato per omicidio preterintenzionale è Luigi Guarini, di 40 anni. All’interno dell’abitazione c'era anche la moglie della vittima, che in stato di confusione mentale ha chiamato il 118 dopo circa un’ora dal litigio. Quando i sanitari sono giunti sul posto Giovanni Guarini era già morto. Sarà comunque l’autopsia a stabilire l’esatta causa del decesso. Luigi Guarini quando è stato rintracciato dai carabinieri durante la notte, in una via della città vecchia, era in possesso di una dose di eroina.
Oggi il sostituto procuratore, Italo Pesiri, ha disposto la liberazione di Luigi Guarini. La decisione del magistrato deriva dai preliminari esiti dell’autospia effettuata nel pomeriggio di ieri dal dott. Chironi, che al momento non ha consentito di accertare la diretta connessione aggressione – decesso, pur se sono stati riscontrati sul corpo del deceduto segni inconfutabili di una colluttazione avvenuta con il figlio prima della morte.
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