Il bollettino nazionale
Coronavirus Italia, 190 nuovi casi e 13 morti: nessun contagio in 9 regioni
È di persone 12.404 (+190) attualmente positive
I nuovi contagi calano, ma resta l'allerta per i focolai da Covid in tutto il Paese. A preoccupare sono gli ultimi scoppiati a Savona, a Cosenza e in Trentino. Ma si guarda già oltre ai prossimi mesi: se la fondazione Gimbe invoca un piano «per gestire la convivenza tra epidemia influenzale e coronavirus, che sarà la vera emergenza autunnale», il viceministro Sileri in vista della ripresa della scuola segnala tra le priorità l’inserimento della figura del medico scolastico.
Ma nuovi contagi si aggiungono ai focolai già esistenti. Sono cinque i nuovi casi positivi di coronavirus riscontrati nel cluster del ristorante di sushi di Savona, già emerso alcuni giorni fa e per il quale, nell’area, sono stati effettuati 1.150 i tamponi. Finora 39 casi si sono registrati tra i clienti o i loro contatti, 8 tra i dipendenti, 3 tra i sanitari e i loro contatti. Settanta tamponi sono stati invece effettuati nelle ultime ore e altri 119 sono previsti alla Bartolini di Rovereto, in Trentino, dove si teme un altro focolaio dopo che tre lavoratori sono risultati positivi. Verifiche sono in corso anche per il cluster individuato nella comunità senegalese a Cosenza. La task force di sanitari si sta adoperando per individuare una struttura da adibire ad 'albergo sanitariò, dove collocare pazienti Covid-19 positivi asintomatici e soggetti negativi al virus ma che non hanno modo di rimanere isolati dai propri congiunti positivi, la cosiddetta «zona grigia «. E si vigila sui contatti di una 17enne di Modena, contagiata mentre si trovava in vacanza con alcuni amici a Riccione, due di quali sono positivi. La compagnia della ragazza aveva trascorso quei giorni in spiaggia e passato una serata in una discoteca di Misano Adriatico dove di recente sono stati registrati assembramenti: 40 persone sono in isolamento.
Nuovi casi e il presentimento di una nuova ondatra dietro l'angolo. Per la Fondazione Gimbe, organizzazione indipendente che promuove l’integrazione delle evidenze scientifiche nelle decisioni politiche, «non è opportuno prorogare lo stato di emergenza, perché non esistono più condizioni sanitarie che lo giustifichino» e presentarsi agli appuntamenti elettorali di settembre sotto uno stato di emergenza nazionale «aumenterebbe le tensioni politiche e potrebbe influenzare i risultati». Tuttavia «serve un piano per gestire la convivenza tra epidemia influenzale e coronavirus, che sarà la vera emergenza autunnale». Criticità, spiega la fondazione, «potrebbero emergere nella seconda parte dell’autunno, sia per la possibile risalita della curva dei contagi, potenzialmente influenzata anche dalla riapertura delle scuole, sia per la convivenza della
prossima stagione influenzale con il coronavirus». Sui prossimi passi da seguire a breve è intervenuto anche il viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri: «metterei al primo posto il medico scolastico, una figura che offre sicurezza agli insegnanti e alle famiglie che mandano i figli a scuola. E’ la chiave di volta, perché è una figura di medicina preventiva e non solo», spiega Sileri ricordando che i test rapidi a scuola e negli aeroporti sono il futuro, per «non trasformare casi di urgenza in emergenza».