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La Xylella arriva nel Barese, abbattuti 5 ulivi infetti a Locorotondo

 
Redazione online

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Un albero di ulivo abbattuto a causa della xylella fastidiosa

Dal Salento la sputacchina risale il Tacco d'Italia. Lo rende noto l'Arif, l'Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali della Puglia

Sabato 06 Giugno 2020, 20:30

BARI - Sono stati eradicati questa mattina i cinque ulivi infetti scoperti sulla strada provinciale che collega Locorotondo a Cisternino, primi testimoni del fatto che il batterio della xylella continua ad avanzare, raggiungendo la provincia di Bari. Lo rende noto l’Arif, l’Agenzia Regionale per le Attività Irrigue e Forestali della Puglia.
«Doloroso è dire poco. Per chi vive in Valle d’Itria, il legame con la terra e con gli ulivi è particolarissimo, per cui subire questo dolore non è semplice. Ed è inaspettato, perché non prevedevamo che la Xylella arrivasse così velocemente a Locorotondo, e purtroppo in uno dei nostri fondi», ha commentato Giovanni Mutinati, proprietario del terreno dove sorgevano 4 dei 5 ulivi abbattuti oggi.

«Vedere cadere sotto le ruspe i nostri ulivi ci ha creato non pochi scompensi affettivi - continua Mutinati -, perché ogni albero rappresenta un piccolo ricordo della nostra infanzia e della nostra adolescenza. Però ci è sembrato indispensabile procedere a quello che prevede la norma».
Ma «l'Arif c'è non solo per abbattere - precisa nella nota il Commissario straordinario Gennaro Ranieri, che ha assistito in campo alle operazioni -. L’Arif ci deve essere perché la Comunità europea impone che ciò avvenga immediatamente, non appena venga rilevato un albero infetto. Ma l’Arif c'è anche prima, perché bisogna adottare tutte le misure di prevenzione, durante l’attività di monitoraggio, e infatti a fine maggio è partito il monitoraggio 2020. Fondamentali sono anche le buone pratiche che i proprietari terrieri devono osservare per far in modo che la sputacchina non sia agevolata nel suo compito di vettore della Xylella».

«Massima attenzione, massima allerta - sottolinea Donato Pentassuglia, presidente della Commissione consiliare Regionale Agricoltura e Foreste -, perché non possiamo consentire un avanzamento repentino del batterio. Devo dire che il campionamento voluto dall’Osservatorio fitosanitario regionale con il grande lavoro che l’Arif sta facendo (nel giro di 4 giorni sono state eseguite tutte le pratiche necessarie ad abbattere) dimostrano che c'è un’azione sinergica delle istituzioni per bloccare l’avanzata del batterio e combatterlo».

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