Acqua non potabile: sequestrato agriturismo tarantino
Gli accertamenti degli agenti del Commissariato di Manduria, hanno evidenziato che l’impianto idrico generale della struttura e di ogni singola unità immobiliare nonchè della piscina presente all’interno dell’agriturismo, era collegato ad un pozzo artesiano, la cui acqua era priva di certificato di potabilità. Pertanto al fine di scongiurare qualsiasi pericolo alla salute pubblica, i locali in questione sono stati sottoposti a sequestro e affidiati in custodia giudiziale al gestore a cui è stato ordinato lo sgombero della struttura entro 48 ore. L’amministratore unico, un uomo di 37 anni residente in veneto è stato denunciato
08 Agosto 2009
TARANTO - Nel corso di controlli della Polizia di Stato in una decina di strutture ricettive della provincia di Taranto, compresi stabilimenti balneari, ristoranti, agriturismo e «Bed e Brekfast», solo due sono risultati non conformi alle vigenti normative, ed una azienda è stata posta sotto sequestro. In un B&B in località Torre Ovo, non ancora operante al momento del controllo, gli agenti hanno scoperto che il gestore aveva miscelato acqua potabile con acqua di dubbia provenienza e potabilità.
Al proprietario della struttura è stato ordinato di non aprire prima di aver bonificato l’impianto idrico e di averlo rifornito di acqua potabile certificata.
Gli agenti hanno poi accertato che in un agriturismo di Manduria, in località «Paduli – Le Monache», esteso su un terreno di circa 15 ettari 5 dei quali occupati da due antiche masserie ristrutturate e da 12 mini alloggi muniti di angolo cottura e servizi igienici, il terreno destinato ad uso agricolo era invece incolto, contrariamente a quanto previsto dalla normativa che regola la gestione di un agriturismo, ed adibito ad area da campeggio.
Gli accertamenti degli agenti del Commissariato di Manduria, hanno evidenziato che l’impianto idrico generale della struttura e di ogni singola unità immobiliare nonchè della piscina presente all’interno dell’agriturismo, era collegato ad un pozzo artesiano, la cui acqua era priva di certificato di potabilità. Pertanto al fine di scongiurare qualsiasi pericolo alla salute pubblica, i locali in questione sono stati sottoposti a sequestro e affidiati in custodia giudiziale al gestore a cui è stato ordinato lo sgombero della struttura entro 48 ore. L’amministratore unico, un uomo di 37 anni residente in veneto è stato denunciato.
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