Ieri poteva essere il giorno della consegna delle chiavi ed invece si è trattato dell’ennesima riunione interlocutoria, dalle quale è però emerso un punto cruciale: l’avvocatura dello Stato non riconosce in alcun modo la validità del protocollo di intesa firmato nel 2002 dagli enti locali e dalla famiglia proprietaria dei Messeni Nemagna. Dunque non sarà attraverso quello strumento che si potrà giungere alla riapertura del teatro
29 Luglio 2009
Vertice ieri a Roma, al ministero per i beni culturali, in cerca di possibili spiragli per il «caso Petruzzelli». Poteva essere il giorno della consegna delle chiavi ed invece si è trattato dell’ennesima riunione interlocutoria, dalle quale è però emerso un punto cruciale: l’avvocatura dello Stato non riconosce in alcun modo la validità del protocollo di intesa firmato nel 2002 dagli enti locali e dalla famiglia proprietaria dei Messeni Nemagna. Dunque non sarà attraverso quello strumento che si potrà giungere alla riapertura del teatro.
Presenti ieri nella capitale il direttore generale del ministero, il barese Salvo Nastasi, il commissario per la ricostruzione Balducci, il direttore regionale dei beni culturali Martines, rappresentanti dell’avvocatura dello Stato e del consorzio di imprese che ha ricostruito il politeama (che vanta ancora un credito di 7 milioni di euro) e, in rappresentanza del Comune, il capo di gabinetto del sindaco Vito Leccese. Balducci ha chiesto ancora qualche giorno di tempo per mettere a posto la documentazione relativa alle agibilità prima di «girare» il teatro a Martines, chiamato poi a custodirlo a garanzia del credito di 13 milioni di euro che lo Stato rivendica dai Messeni Nemagna. Una matassa intricatissima, che rischia di allontanare sempre più la speranza di una imminente inaugurazione del Petruzzelli.
Lascia un commento:
Condividi le tue opinioni su