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Omicidio Noemi, confermata in appello la condanna a 18 anni per il fidanzatino killer

 
Redazione online

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Omicidio Noemi, il 30 maggio udienza preliminare per Lucio

Noemi Durini

La mamma della ragazza uccisa ha poi commentato: «Sono soddisfatta ma non lo perdonerò mai»

Venerdì 07 Giugno 2019, 14:48

16:19

LECCE - Confermata in appello la condanna a 18 anni e 8 mesi per Lucio Mazzi, il 19enne che il 3 settembre 2017, quando era minorenne, uccise la fidanzatina di 16 anni, occultandone il corpo sotto un cumulo di pietre nelle campagne di Castrignano del Capo, facendolo trovare dieci giorni dopo. Lo ha deciso in appello la sezione minori del Tribunale di Lecce. «Ho incrociato i suoi occhi in aula per un istante - dice la donna riferendosi a Lucio - ma lui ha abbassato subito lo sguardo». La donna, che ha al collo una collanina d’argento con inciso il nome della figlia morta, ha gli occhi lucidi dalle lacrime. «La nostra battaglia giudiziaria continua - precisa - perché ci sono tanti lati oscuri in questa vicenda che devono essere chiariti, confidiamo nella magistratura che sta lavorando molto bene». Il riferimento della donna è all’indagine in corso da parte della Procura di Lecce per accertare il coinvolgimento di altre persone nella successiva attività di favoreggiamento. Il padre e la madre di Noemi sospettano infatti che i genitori di Lucio, assenti oggi in aula, possano aver avuto un ruolo nello svolgimento di fatti successivi al delitto.

LE PAROLE DELLA MAMMA DI NOEMI - «Non sarò mai contenta ma posso ritenermi soddisfatta». E’ il primo commento della mamma di Noemi Durini, Imma Rizzo. «Mi aspetto la riconferma dei 18 anni e 8 mesi che gli hanno inflitto in primo grado. Se li deve fare tutti, e in galera, perché Lucio è capacissimo di intendere e volere. Non basterebbe una vita per quello che ha fatto a mia figlia». Così Imma Rizzo, madre di Noemi Durini, entrando in Tribunale a Lecce dove è cominciato nella sezione minori il processo di Appello a carico di Lucio Marzo, il 19enne che il 3 settembre 2017, quando era minorenne, uccise la fidanzatina, la figlia 16enne della donna, occultandone il corpo sotto un cumulo di pietre nelle campagne di Castrignano del Capo. «Non lo perdonerò mai per quello che ha fatto - ha detto la donna -. Mi ha tolto un pezzo di cuore e a mia figlia ha tolto il bene più prezioso, la vita».

Lucio Marzo è in aula, portato a Lecce dal carcere di Quartuccio, in Sardegna, dov'è detenuto. La sentenza è prevista nella stessa giornata di oggi. - «Non sarò mai contenta ma posso ritenermi soddisfatta». E’ il primo commento della mamma di Noemi Durini, Imma Rizzo, dopo la sentenza che ha confermato la condanna alla pena di 18 anni e 8 mesi di reclusione per Lucio Marzo, ritenuto l’assassino della sedicenne.

«Ho incrociato i suoi occhi in aula per un istante – dice la donna riferendosi a Lucio - ma lui ha abbassato subito lo sguardo». La donna, che ha al collo una collanina d’argento con inciso il nome della figlia morta, ha gli occhi lucidi dalle lacrime. «La nostra battaglia giudiziaria continua - precisa - perché ci sono tanti lati oscuri in questa vicenda che devono essere chiariti, confidiamo nella magistratura che sta lavorando molto bene». Il riferimento della donna è all’indagine in corso da parte della Procura di Lecce per accertare il coinvolgimento di altre persone nella successiva attività di favoreggiamento. Il padre e la madre di Noemi sospettano infatti che i genitori di Lucio, assenti oggi in aula, possano aver avuto un ruolo nello svolgimento di fatti successivi al delitto. 

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