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31 Dicembre 2015
BARI - «Marò liberi...Lo slogan più bistrattato del decennio». Lo scrive su Facebook Paola Moschetti, compagna del fuciliere di Marina Massimiliano Latorre. La frase è un 'post scriptum' con cui Moschetti conclude un 'post’pubblicato oggi a commento di un pensiero già pubblicato il 30 dicembre dell’anno scorso, e che oggi condivide nuovamente sul social. «Che dire....difficile resistere alla tentazione di operare un copia e incolla - scrive oggi Moschetti - considerato che in questo anno sostanzialmente nulla è cambiato.. Ormai sono 4 anni che si vive così...Buon anno a tutti! Magari sarà la volta buona!».
L’anno scorso Moschetti aveva pubblicato un lungo post in cui ripercorreva la vicenda della malattia di Latorre, colpito da un ictus in India, dove è accusato dal 2012 di aver ucciso due pescatori del posto, scambiandoli per pirati, con il commilitone Salvatore Girone. Entrambi sono trattenuti in India con l’accusa di omicidio ma ora a Nuova Dehli si trova solo Girone poichè Latorre è in Italia con un permesso speciale della Corte Suprema Indiana, proprio per curarsi dai postumi dell’ictus. Il permesso scadrà il prossimo 16 gennaio.
Nel vecchio post che oggi ricondivide, la compagna del fuciliere ricorda «l'innocenza» dei marò che «stavano svolgendo il loro dovere». Evidenziando poi il dolore di «aver visto il mio compagno rischiare la sua vita in un ospedale indiano», auspicava «il rientro» di Girone e la conclusione di «una vicenda giudiziaria che li vede ingiustamente coinvolti».
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