In Puglia e Basilicata
29 Maggio 2009
''Nessuno dei quattro consiglieri regionali chiamati in causa ha mai dichiarato il falso, essendosi essi limitati, all’atto dell’insediamento, a compilare un modulo in cui si richiedeva di dichiarare la propria residenza anagrafica". Lo ha detto, in una dichiarazione, il Presidente del Consiglio regionale della Basilicata, Prospero De Franchi.
"Ho dato mandato al mio legale – ha annunciato il Presidente - di chiedere un urgente incontro con il magistrato inquirente, dal quale voglio essere ascoltato per fornire ogni utile chiarimento, così come si richiede a chi riveste cariche pubbliche". De Franchi ha aggiunto che "mai è stato esplicitamente richiesto alcun rimborso, avendo la struttura competente sempre applicato d’ufficio la normativa regionale, che prevede un rimborso per i consiglieri i quali hanno la propria residenza anagrafica in Comuni diversi dal capoluogo e non utilizzano le auto di servizio".
"La percezione di tale indennità – ha proseguito De Franchi - calcolata in termini forfetari ed in maniera analoga a quanto avviene per il Senato e per altre Regioni, è avvenuta sempre in perfetta buona fede, senza che mai i quattro consiglieri interessati abbiano negato di avere la propria abitazione a Potenza. L’attribuzione del rimborso spese, infatti – ha concluso – è stata sempre effettuata a prescindere dalla circostanza che il consigliere fosse in possesso di una abitazione a Potenza o utilizzasse abitazioni in fitto o dimorasse in albergo".
I CONSIGLIERI INDAGATI:
Sono ''sereni'' i consiglieri regionali della Basilicata indagati: "non abbiamo mai fatto – hanno ribadito – false dichiarazioni sulla nostra residenza".
Il vicepresidente del Consiglio Giacomo Nardiello (Pdci) ha detto che "l'inchiesta della magistratura e il conseguente provvedimento giudiziario mi trovano sereno perchè la mia residenza 'storicà (da non confondere con il domicilio) è quella di Ruoti (Potenza) dove ho casa e dove sono spesso per la mia attività politica ed istituzionale. Pertanto non ho nulla da giustificare, tanto più in tema di moralità ".
L'altro vicepresidente indagato, Franco Mattia (Pdl), ha aggiunto che "noi abbiamo dichiarato la verità sui rimborsi e sui comuni di residenza, compilando degli appositi modelli. Io, ad esempio, sono residente a Tolve (Potenza) dalla nascita".
Per il consigliere Francesco Mollica (Centro popolare), "le accuse sono infondate e forvianti rispetto a quello che prevede la norma. Io sono residente ad Anzi (Potenza) ormai da più di 30 anni. Dispiace per la tempistica dei provvedimenti, in un momento elettorale, ma – ha concluso Mollica – io non ho mai dichiarato il falso sulla mia residenza".
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