Aveva diverse pendenze con la giustizia davanti a varie procure italiane e così ha pensato bene di architettare la propria morte documentale, provvedendo a spedire ai vari uffici dei certificati di morte, ovviamente falsi, per fare in modo che la contestazione dei reati si estinguesse. Ma il trucco non ha funzionato e così, S.R., un uomo originario di Bari, è stato condannato ad un anno e 9 mesi nel processo che si è concluso in Tribunale, a Lecco
20 Maggio 2009
LECCO - Aveva diverse pendenze con la giustizia davanti a varie procure italiane e così ha pensato bene di architettare la propria morte documentale, provvedendo a spedire ai vari uffici dei certificati di morte, ovviamente falsi, per fare in modo che la contestazione dei reati si estinguesse.
Ma il trucco non ha funzionato e così, S.R., un uomo originario di Bari, è finito sotto accusa, questa volta per i reati di frode processuale, falsità materiale e falsità ideologica.
L’imputato è stato condannato ad un anno e 9 mesi nel processo che si è concluso in Tribunale a Lecco davanti al giudice monocratico Paolo Salvatore.
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