Usa, rogo iperbarica per un tubo I malati pugliesi: ma noi restiamo
di AGOSTINO QUERO Forse un tubo messo male, o staccato, potrebbe avere causato l'incendio nella camera iperbarica di Lauderdale by-the-Sea (Florida). Viene ipotizzato dal giornale americano "Sun sentinel". In quell'incendio, avvenuto l'1 maggio, riportarono gravissime ferite la 62 enne Vincenza Pesce, deceduta il giorno dopo, e il nipotino Francesco Pio Martinisi, 4 anni, che è in condizioni critiche. Il centro per l'ossigenoterapia è chiuso, dopo la tragedia, ma i pugliesi presenti per le cure non hanno intenzione di cambiare struttura • Fiore: attenzione ai viaggi della speranza per le cure iperbariche
05 Maggio 2009
BARI - Forse un tubo messo male, o staccato, potrebbe avere causato l’incendio nella camera iperbarica di Lauderdale by-the-Sea (Florida). Viene ipotizzato dal giornale americano "Sun sentinel". In quell'incendio, avvenuto l’1 maggio, riportarono gravissime ferite la 62 enne Vincenza Pesce, deceduta il giorno dopo, e il nipotino Francesco Pio Martinisi, 4 anni, che è in condizioni critiche, ricoverato in un ospedale di Miami. La famiglia ha chiesto ai medici di mantenere il massimo riserbo, riguardo alla situazione del bimbo.
Nonna e nipote, di San Felice a Cancello (Caserta) si trovavano nella camera iperbarica dove il bimbo si stava sottoponendo a una seduta di ossigenoterapia iperbarica, secondo un protocollo di cura che gli avrebbe consentito di sperare in un miglioramento della mobilità. Il bimbo è affetto da tetraparesi spastica.
Si indaga, da parte delle forze dell’ordine della Florida, e secondo una iniziale investigazione da parte dei detectives dell’ufficio omicidi dello sceriffo di Broward e dei vigili del fuoco, un tubo staccato potrebbe aver causato l’incendio. Ciò è riportato in un articolo pubblicato dal "Sun sentinel" nell’edizione on-line del 4 maggio, e redatto da Juan Ortega e Robert Nolin. Per altro, viene riferito nello stesso articolo, si indaga ancora. Il centro viene, comunque, periodicamente verificato, come riferisce il portavoce di Lauderdale by-the-Sea, Steve d’Oliveira.
A gennaio vennero contestate a quel centro otto violazioni in tema di sicurezza antincendio (citiamo sempre l’edizione on-line del "Sun sentinel"). Venne corretta ogni cosa a marzo e comunque, non c'erano infrazioni a carico della camera, riferisce ancora D’Oliveira.
Il centro per l’ossigenoterapia è chiuso, dopo la tragedia di venerdì, ma gli italiani presenti per le cure non hanno - pressoché nessuno di loro - intenzione di cambiare struttura. Compresi i pugliesi. Temporaneamente, con lo stesso personale dell’Ocean therapy center, sarà possibile svolgere la terapia in un altro centro della zona che metterà a disposizione alcune camere iperbariche. Si deve ripartire, pensano i familiari dei pazienti. Ma c'è anche chi deve occuparsi dell’accaduto e dell’accertamento di eventuali responsabilità. E la storia di quel tubo staccato, se dovesse risiedere lì la causa di tutto, potrebbe aprire scenari diversi da quello della fatalità. di AGOSTINO QUERO
Lascia un commento:
Condividi le tue opinioni su