Negozi aperti nei giorni festivi: un pasticcio! Ieri, festa della Liberazione, la fotografia pugliese è quella del caos. La deregulation regna sovrana: serrande abbassate a Taranto, negozi aperti a Foggia, a Lecce e in molti centri del Salento. Tutto chiuso a Bari, ma per fare acquisti è bastato spostarsi in provincia, a Molfetta, Modugno, Rutigliano e Putignano. Nella Bat situazione analoga, con esercizi in funzione a Trani, Andria e Barletta, ma soltanto in mattinata, nel pomeriggio anche i commercianti si sono regalati il loro 25 aprile di festa. A Brindisi il paradosso: i pochi negozi aperti sono stati multati dai vigili urbani.
La situazione, evidentemente, è schizofrenica anche nel sistema di sanzioni. Il punto di partenza è la legge regionale sul commercio, quella attualmente in vigore, che impone la chiusura di tutti gli esercizi commerciali nei giorni festivi. Ma dal 23 aprile scorso, le cose sono cambiate in seguito ad un emendamento all’art 18 della legge 11, presentata dai consiglieri Giacomo Olivieri e Sergio Povia (Pd), approvato a maggioranza. L’emendamento rimette ai sindaci, d’accordo con le associazioni di categoria, la possibilità (non l’obbligatorietà) di concedere deroghe nei giorni rossi del calend ario. La legge 11, di fatto, non è ancora stata cambiata, c’è bisogno di un periodo di tempo tecnico perché l’emendamento Olivieri/ Povia diventi norma, ma la Regione ha in sostanza offerto uno spiraglio ai sindaci che già per il 25 aprile avrebbero potuto emettere ordinanze di deroga. Questa, almeno, è stata l’inter pretazione di svariate sacche di operatori, che hanno deciso di aprire.
La giornata di ieri ha evidentemente mostrato le mille anime del territorio. Ma bene spiega i sentimenti degli esercenti il presidente di Confcommercio Bari Sandro Ambrosi: «La stragrande maggioranza dei nostri associati ha chiesto questo passo. Il 25 aprile è coinciso con il sabato, siamo ad inizio stagione, in tempi difficili per le nostre attività, non possiamo permetterci di perdere le opportunità offerte da uno dei pochi giorni favorevoli allo shopping».
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