Lo ha riferito il componente della commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via-Vas, Maurizio Croce, intervenendo a Taranto alla seconda giornata del convegno nazionale itinerante «Ambiente è sviluppo», patrocinato dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dal ministero dell’Ambiente. Le due città (54 in tutt'Italia) presenta pesanti fenomeni di inquinamento • Arpa Puglia: «Abbiamo pochi tecnici contro la diossina a Taranto»
18 Aprile 2009
TARANTO - Oltre il 3% del territorio nazionale, secondo l’ex Agenzia per la protezione dell’ambiente e i servizi tecnici (Apat), presenta pesanti fenomeni di inquinamento e deindustrializzazione e in Italia ci sono 54 siti inquinati di interesse nazionale (siti Sin), definibili come 'brownfields', nei quali cioè si possono attuare interventi di bonifica e di ripristino ambientale. In Puglia sono interessate le province di Brindisi e Taranto.
Lo ha riferito il componente della commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale Via-Vas Maurizio Croce, intervenendo a Taranto alla seconda giornata del convegno nazionale itinerante 'Ambiente è sviluppò, patrocinato dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dal ministero dell’Ambiente. Di quei 54 siti, ha aggiunto Croce, il 61% risulta attualmente in produzione e il 70% circa si estende per oltre 100 ettari, rappresentando i cosiddetti 'megasitì (sempre fonte ex Apat). A Brindisi e Taranto si trovano alcuni dei siti più estesi del Sud, con oltre mille ettari di estensione. Il dibattito della seconda giornata ha riguardato anche la riqualificazione ambientale delle aree portuali, il recupero energetico da rifiuti e le norme in tema di rifiuti. Prossime tappe del convegno itinerante sono Riomaggiore (La Spezia) il 15 e 16 maggio e Siracusa, dove si chiuderà, il 12 e 13 giugno.
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