Cultura e solidarietà

«Penne in quarantena» 13 scrittori scrivono per beneficenza anti-Covid

Gianpaolo Balsamo

Il ricavato del libro, che ha coinvolto 19 persone dalla Puglia al Veneto, dal Piemonte alla Campania, dalla Lombardia alla Toscana, sarà interamente devoluto alla Protezione civile

Accomunati dalla stessa grande passione per la scrittura oltre che per la lettura. Uniti da un unico lodevole scopo: sostenere i medici e gli operatori sanitari che lottano in prima linea contro il coronavirus. Nasce così «Penne in quarantena – Autori uniti per la speranza», l’iniziativa editoriale che ha unito tutte le regioni d’Italia, nata come una scommessa e divenuta una solida collaborazione letteraria tra 19 persone con l’intento di devolvere il ricavato alla Protezione Civile.

L’iniziativa scaturisce da una semplice email e qualche messaggio inviati da Martina Longhin, musicista per studio, scrittrice per passione. Lei dal Veneto ha chiamato a raccolta ben 13 autori che, senza esitare si sono messi subito a lavoro con la loro fantasia e la loro «penna».

Dal Veneto alla Puglia, dal Piemonte alla Campania, dalla Lombardia alla Toscana: scrittrici e scrittori (Daniela Abbatiello, Elena Andreotti, Maida Bovolenta, Walter Carettoni, Martina Longhin, Alice Marcotti, Sara Masvar, Valentina Morpurgo, Laura Pacchioni, Laura Parise, Stefano Ricchiuti, Mariella Strippoli e Francesca Tofanari) in men che si dica hanno inviato i loro racconti, unendo le loro forze.

Oltre a loro, hanno aderito al progetto anche due psicologi (Fabiola Pasetti e Matteo La Rovere), tre editor (Maria Sole Bramanti, Rita Pisanello e Cristina Tata), una grafica (Oliva Cordella): 19 «paladini» della scrittura scesi in campo contro il Covid-19 («19 Vs 19»).

«Diciannove persone che non si erano mai conosciute prima – spiega Martina Longhin -  ma che il desiderio di poter dare un aiuto concreto ha unito. Tutti loro, appena sono stati contattati, hanno subito accettato con entusiasmo di partecipare a questo progetto, offrendo gratuitamente il loro tempo, la loro fantasia e la loro professionalità». Tutto ciò che incasseranno gli autori, l’editore, il distributore e i principali store online sarà devoluto.

Tra le scrittrici anche una pugliese, Mariella Strippoli di Corato, un’insegnante di ballo e di zumba, autrice di «Legati in un muto abbraccio», un libro che ha segnato il suo debutto letterario. «Non ho pensato due volte e subito ho aderito a questo gruppo letterario a fin di bene. “Penne in quarantena” è un libro che raccoglie tante storie nella storia, tanti autori che compongono un coro vario e armonico per illuminare con la giusta luce il buio della paura. Quella generata dall’ epidemia da coronavirus che ci sta mettendo a confronto con un nemico invisibile, che scatena ansie ancora più difficili da gestire. Con i nostri racconti, invece, vogliamo aiutare la speranza, chi sta lottando chi lotta per sconfiggere la malattia».

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