San Severo, doppia bomba a imprenditore: è il racket?
SAN SEVERO - Una bomba è stata collocata da vanti all’abitazione del commerciante di prodotti informatici già preso di mira la notte precedente. A pochi metri c'è un centro per disabili della Asl che era chiuso
10 Gennaio 2015
SAN SEVERO - Stava sorseggiando un caffè con un amico al bar quando arriva la telefonata della moglie: «Una bomba è esplosa davanti al nostro portone...». Una corsa e poi la scena da guerra in via Calatafimi 54 dove una bomba è stata collocata da vanti all’abitazione del commerciante di prodotti informatici già preso di mira la notte precedente. È accaduto ieri alle ore 11, una zona centrale della città, a ridosso del vecchio ospedale di via Teresa Masselli.
Qualcuno ha posizionato l’ordigno, ha acceso la miccia e si è dato alla fuga. Anche questa volta ingenti i danni, con schegge di vetri e altro materiale che si sono conficcati nelle auto e sui muri circostanti. Quanto basta per dire che è stata sfiorata la strage in una zona dove, a pochi metri dal luogo dell’esplosione, insiste un Centro per disabili dell’Asl che proprio nella scalinata presa di mira ha anche degli uffici ieri fortunatamente chiusi. An che in questo caso la deflagrazione ha completamente distrutto il portone d’accesso, distruggendo il citofono, i vetri e facendo venire giù parte dell’intonaco dell’ingresso.
C’è un altro, inquietante episodio. Alle 2.10 di ieri, una bomba è stata fatta esplodere all’ingresso del condominio di via Pastrengo, che ha la sola sfortuna di essere una parallela di via Calatafmi con identico numero civico della palazzina in cui abita il commerciante preso di mira. Insomma, i bombaroli si sarebbero sbagliati. È solo una ipotesi ma per gli inquirenti risulta ben fondata. Comunque sia i residenti di quel quartiere hanno vissuto una giornata fuori dall’ordinario visto che hanno dovuto subire due attentati dinamitardi nel giro di poche ore. Troppa pressione per non vivere momenti di paura..
Sul posto gli agenti del locale com missariato di polizia, gli uomini della polizia scientifica di Foggia e vigili del fuoco del locale distaccamento. Ascoltate testimonianze, raccolti in dizi e particolari nella speranza di individuare gli autori del gesto malavitoso.
Gli inquirenti stanno esaminando i sistemi di videosorveglianza delle abitazioni e dei negozi vicini, ma anche il sistema cittadino, nell’intento di scovare indizi utili alle indagini e ricostruire la dinamica di quanto accaduto.
Solo il giorno prima, la città aveva vissuto altri momenti di paura generati da altre due bombe (una al negozio del commerciante e l’altro ha fatto saltare una macchina in via Palestrina). Sempre nella stessa notte due autovetture dell’ex consigliere comunale Mario Miale sono state da te alle fiamme in via De Cesare, dan neggiando altre due auto parcheggiate nei pressi.
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