Il caso
Truffa milionaria all’Inps tra Foggia e Cerignola: 325 indagati per falsi braccianti e sussidi fantasma
L’inchiesta “Farmghosters” svela un sistema di assunzioni fittizie per ottenere disoccupazione e assegni familiari. Tra gli indagati anche cittadini stranieri, società fantasma e intermediari che avrebbero lucrato fino a 2.500 euro a testa
Ben 325 indagati e altrettanti capi d’imputazione di truffa aggravata all’Inps per lucrare indebitamente sui sussidi previdenziali. Il pm foggiano Sabrina Cicala ha concluso l’inchiesta nei confronti di 325 presunti falsi braccianti - cerignolani, foggiani, sanseveresi, marocchini e romeni – con notifica dell’avviso di conclusione indagini in cui sono indicate anche le proposte di patteggiamento che oscillano da 8 a 10 mesi, con sospensione delle pene. L’indagine sui 325 braccianti è una costola dell’inchiesta «Farmghosters» della GdF sfociata nel blitz del marzo 2024 con l’esecuzione di 20 ordinanze del gip di Foggia.
Due i filoni: truffa all’Inps simulando l’assunzione di braccianti per ottenere sussidi di disoccupazione, indennità d malattia, assegni familiari; favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, utilizzando società fantasma e/o compiacenti per chiedere l’assunzione di lavoratori extracomunitari, che erano interessati a entrare in Italia grazie al decreto flussi e che dovevano pagare sino a 2500 euro a testa per simulare d’essere stati ingaggiati da un’azienda.
Il processo ai 20 accusati di «Farmghosters» si è sdoppiato: un imputato ha optato per il rito abbreviato davanti al gup; altri 19 rinviati a giudizio per essere processati dal Tribunale: la prima udienza è saltata per difetti di notifiche, si torna in aula il 13 novembre. I 20 imputati rispondono a vario titolo di 38 capi d’accusa: associazione per delinquere finalizzata a truffare l’Inps, falso ideologico in atto pubblico; falso del privato in atto pubblico; violazioni del decreto in materia di immigrazione; violazione del decreto che sanziona i datori di lavoro per l’impiego di stranieri irregolari sul territorio italiano; riciclaggio per nascondere i proventi delle truffe; contraffazione di sigilli; traffico di influenze illecite; peculato.
Quanto alla presunta frode previdenziale, secondo le Fiamme gialle 439 persone tra 2018 e 2023 avrebbero indebitamente ottenuto sussidi dall’Inps. Sviluppando questa costola dell’indagine si è ora arrivati all’avviso di conclusione indagini nei confronti di 325 persone. L’attività investigativa ha bloccato l’erogazione di ulteriori 771mila euro richiesti da altri 208 lavoratori.