il caso
«Inutile la riapertura di Lucera, serve un Tribunale sul Gargano»
Il sindaco Giuseppe Pitta si esprime sulla mancata riapertura del Tribunale, chiuso dal 2013
«Per il governo, il Tribunale di Lucera non ha l’utilità e la dignità che la nostra comunità gli assegna e non sarà re-istituito dal governo Meloni, perlomeno non immediatamente come in altre parti d’Italia più meritevoli. Ne prendiamo atto all’esito dell’approvazione dello schema di disegno di legge con cui il Consiglio dei ministri ha disposto l’apertura del Tribunale della Pedemontana Veneta e la conservazione dei tribunali abruzzesi di Avezzano, Lanciano, Sulmona e Vasto, nonché delle sezioni distaccate insulari di Ischia, Lipari e Portoferraio». Così in una nota il sindaco di Lucera, Giuseppe Pitta sulla mancata riapertura del Tribunale, chiuso dal 2013.
«Evidentemente - continua il primo cittadino - non interessa al governo Meloni investire con tempestività sulle infrastrutture giudiziarie e di sicurezza nella terra della quarta mafia, contro cui forze dell’ordine e magistratura combattono allo stremo delle loro forze pur con organici e risorse ridotti. Il governo, nel quale abbiamo riposto tanta fiducia in questi anni, ha di fatto dichiarato che il nostro territorio, la lotta alla quarta mafia, la tutela della giustizia di Capitanata vengono, nella migliore delle ipotesi, dopo molti altri territori. Sono veramente rammaricato e più di me - conclude Pitta - dovrebbero esserlo i rappresentati pugliesi a Roma che non sono riusciti, ad oggi, a far valere le legittime aspettative dell’unico tribunale pugliese soppresso».
Ma la conferma della soppressione del Tribunale a Lucera ha anche altre letture come quella della Libera associazione forense di San Nicandro Garganico: «Pur riconoscendo la legittimità delle istanze del comprensorio lucerino, ribadisce con forza che il Gargano e la Capitanata necessitano di un approccio più ampio e mirato per affrontare le criticità criminologico-giudiziarie». «Spostare le competenze del Gargano a pochi chilometri da Foggia non risolverebbe le problematiche della nostra terra - dichiara l'avv. Giovanni Vetritto, presidente della Laf - Al contrario, ciò che serve sono uomini e istituzioni a presidio del territorio, capaci di agire concretamente e non di ammirarlo con il binocolo».
Il comunicato della Laf sottolinea le carenze strutturali e logistiche che affliggono il sistema giudiziario in Capitanata. Il Gargano Nord è privo di commissariati, lasciando ampie aree sguarnite. Per i procedimenti che richiedono il secondo grado di giudizio, l'intera provincia di Foggia, compreso il Gargano, deve fare riferimento ai Tribunali di Bari, distanti centinaia di chilometri. Questo vale anche per la Dda e, in modo particolarmente critico, per il Tribunale dei Minori di Bari, creando disagi enormi per cittadini, avvocati e operatori della giustizia.
«La riapertura di un Tribunale a poca distanza da Foggia ci lascia perplessi - continua Vetritto -. Non allevierebbe le nostre note criticità, che possiamo definire assenze assolute. Il Gargano ha bisogno di presidi di legalità e giustizia specifici ed esclusivi». La Laf condivide la posizione espressa dal sindaco di San Nicandro Garganico, Matteo Vocale, il quale ha evidenziato come, allo stato attuale, sia preferibile non mutare gli equilibri giudiziari se non in un'ottica di reale e concreto miglioramento per tutto il territorio provinciale. L'associazione lancia un accorato appello alla politica affinché si faccia garante, vigile e risolutiva delle reali esigenze del territorio. «La provincia ha bisogno urgente di uomini e istituzioni a presidio del territorio tutto, inclusa una Corte d'Appello, anche in forma distaccata, con tutti gli uffici ad essa collegati - conclude l'avv. Vetritto - Solo così potremo contrastare efficacemente la criminalità e garantire una giustizia vicina ai cittadini».